Nella continua ricerca della piccola Kataleya, scomparsa dall’ex hotel Astor, i recenti sviluppi nel caso hanno rivelato una teoria inaspettata. Il padre di Kataleya, Miguel Angel Romero Chicclo, è tornato in Procura a Firenze per essere riascoltato e ha presentato una nuova ipotesi agli investigatori: quella di uno scambio di persona.
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Scomparsa Kataleya: si apre una nuova pista
Intanto si apre anche un’altra pista. Il Messaggero riporta che, ad appena 300 metri dall’ingresso dell’ex hotel Astor, arrivano e partono quasi quotidianamente mezzi diretti in Romania. “Qui ogni sabato arrivano furgoni diretti in Romania. I tanti romeni che abitano in zona, compresi gli abusivi che abitavano all’Astor, caricano la merce che vogliono inviare ai familiari. – racconta al quotidiano romano la titolare di una gastronomia che si trova in via Pietro Toselli – La bambina è sparita proprio di sabato. E la mamma, dalle 15.30 che è tornata, ha aspettato la sera per chiamare i carabinieri. Ci sarebbe stato tutto il tempo per i sequestratori di caricarla su un furgone e portarla via”.
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Mentre la squadra dei carabinieri portava avanti il secondo giorno di setaccio nell’ex hotel Astor, scandagliando metro per metro l’edificio alla ricerca di tracce della piccola, il signor Chicclo si è presentato davanti al sostituto procuratore della Dda, Christine Von Borries, fornendo nuovi elementi per la ricerca della sua bambina.
Il padre di Kataleya avanza l’idea che i sequestratori potrebbero aver commesso un errore fatale, prendendo e portando via dall’albergo di via Maragliano la bambina sbagliata. Chicclo sostiene che la vera vittima designata dei criminali ancora non identificati potrebbe essere stata un’altra bambina della stessa età, e non Kataleya, di soli 5 anni. Uno scambio per errore.
Il possibile movente del rapimento
Questa teoria sarebbe supportata dall’assenza, almeno fino ad ora, di un movente chiaro dietro il rapimento. Chicclo e molti altri si chiedono cosa possa aver spinto i sequestratori a compiere un’azione così drammatica. La sua teoria solleva inevitabilmente nuove domande: se la sua ipotesi è corretta, chi era il vero obiettivo dei rapitori? E perché?
Sebbene questa possibilità possa sembrare alquanto insolita, pare che sia già stata presa in considerazione dalla Procura, che continua a lavorare su più fronti per risolvere questo mistero ancora avvolto nell’ombra. Ancora non è chiara la direzione che prenderanno le indagini, ma la nuova teoria potrebbe aprire nuove piste e scenari, intensificando la ricerca della verità.
Continueremo a seguire questa vicenda con l’augurio che Kataleya possa essere trovata sana e salva il prima possibile e che la giustizia possa fare il suo corso.
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