Cedendo alle pressioni del patriarca Kirill e all’azione diplomatica di Erdogan, Vladimir Putin aveva concesso una tregua di 36 ore tra le 12.00 del 6 gennaio e le 24.00 del 7 per rispettare il natale ortodosso.
Meno di un’ora dopo il magnanimo annuncio del presidente russo, però, è arrivata una dura replica da Kiev. Il presidente Volodymir Zelensky, infatti, ha rifiutato la proposta di tregua.
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“La Russia deve ritirarsi dai territori occupati, solo allora avrà una ‘tregua temporanea’. Tenetevi la vostra ipocrisia”, ha affermato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
“L’Ucraina non attacca territori stranieri e non uccide civili. Come fa la Federazione russa. L’Ucraina distrugge solo appartenenti alle forze di occupazione sul proprio territorio”, ha aggiunto.
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Le dichiarazioni ucraine seguono di pochi minuti un commento lapidario del presidente statunitense, Joe Biden, che ha detto: “Putin cerca solo un po’ di ossigeno, la sua è propaganda”.
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Il ministro della difesa ucraino, Oleksii Danilov, dopo aver sentito Erdogan, aveva poi lanciato l’allarme sull’escalation che porterà la Russia a un attacco massiccio per febbraio.
La situazione, insomma, è al massimo della tensione mai registrata finora e il natale ortodosso, forse, non interessa davvero a nessuno.