di Lara La Matta
La Banca Centrale Europea ha deciso di aumentare i tassi di riferimento di altri 50 punti base per combattere l’inflazione e la nostra maggioranza non è d’accordo. Il meccanismo di determinazione dei prezzi dipende dall’incontro tra domanda e offerta. Tale meccanismo si autoregola in quanto se abbiamo un aumento dei consumi rispetto ai beni e servizi prodotti, il prezzo di questi beni e servizi aumenterà, se i consumi sono invece inferiori, i prezzi scenderanno. Quando assistiamo a fenomeni inflattivi come sta accadendo in questo periodo, l’obbiettivo di far rientrare il fenomeno deve anche in questo caso passare per una riduzione della domanda dei beni e servizi che hanno subito i rincari. Un altro meccanismo che influenza l’inflazione è il fenomeno delle aspettative, gli individui generalmente si aspettano che le situazioni in cui si trovano siano stazionarie, se sono cioè in una fase di inflazione, tendenzialmente si aspetteranno che essa permanga. Per combatterla però, oltre ad abbassare la domanda, è importante che le persone comincino ad aspettarsi che i prezzi in futuro caleranno. (Continua a leggere dopo la foto)
È importante anche che le aspettative degli individui siano in linea con gli obbiettivi previsto dalla Banca Centrale Europea che stabilisce un livello sano di inflazione pari al 2%. Se ciò avverrà il rientro dall inflazione sarà più veloce perché le persone anticiperanno i loro comportamenti sui consumi rispetto alle azioni concrete di politica fiscale e monetaria, in caso contrario, se le aspettative sono statiche e cioè che l’inflazione rimanga alta nel tempo, gli operatori economici saranno portati a chiedere da una parte aumenti salariali (lavoratori) e a fare scorte (imprese) facendo ancora più pressione sulla domanda. (Continua a leggere dopo la foto)
Le azioni di politica fiscale e monetaria sono gli strumenti utilizzati per contrastare l’inflazione puntando ad abbassare la domanda. È fondamentale che tali azioni siano coerenti tra di loro altrimenti non risultano efficaci. In cosa consistono queste azioni di politica fiscale e monetaria? La politica fiscale riguarda tutte quelle decisioni che determinano le entrate e le uscite di uno stato con l’obiettivo di sostenere la crescita e mantenere bassa l’inflazione. In caso di inflazione, buone scelte di politica fiscale suggerirebbero strategie che scoraggino i consumi, ad esempio contraendo i bonus, aumentando la pressione fiscale, non adeguando i salari all inflazione, non assecondando quindi la spinta della domanda a rincorrere i prezzi. (Continua a leggere dopo la foto)
La politica monetaria riguarda invece tutte quelle decisioni che influenzano la quantità di liquidità nel mercato e il costo del denaro (tasso di interesse) maggiore è il tasso di interesse, meno prestiti saranno erogati e meno pressione ci sarà sulla domanda, in caso di bassi tassi di interesse, gli operatori economici saranno stimolati a chiedere liquidità e a spendere. Per questo motivo la Banca Centrale, quando c’è inflazione annuncia l’aumento dei tassi (per ancorare le aspettative) e poi li aumenta effettivamente (per disincentivare la circolazione è l’utilizzo di moneta). In questi giorni sta accadendo esattamente questo, secondo il ministro Tajani la scelta non avrebbe senso e secondo il ministro Crosetto, questa scelta non sarebbe un buon regalo di Natale, ci tocca contraddirli anche questa volta, la BCE ha fatto esattamente la scelta giusta.
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