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La Brexit è una sconfitta. Londra deve a Bruxelles tra i 44 e i 55 miliardi di euro

Da mesi si parla del divorzio tra la Gran Bretagna e l’Unione Europea.
La Gran Bretagna ha votato per la Brexit, ma gli accordi finanziari con l’Europa venivano costantemente rimandati, nonostante la volontà di decidere quanto prima il da farsi. 

Il 23 giugno 2016 il popolo britannico ha volato con un sonoro “Leave” al 51,8 % l’intenzione di volersi staccare dall’Europa e dalle sue leggi.

Da allora le dimissioni di Cameron e il lavoro laborioso del nuovo primo ministro Theresa May hanno fatto sì che il governo lasciasse da parte la questione “soldi”.

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Altro che risparmio

Eppure di soldi se ne è parlato soprattutto in campagna elettorale, ovvero di tutto quello che la Gran Bretagna avrebbe risparmiato staccandosi dal vecchio continente.

E, prima del previsto, arriva la notizia choc, quella che credevamo giungesse solo nel prossimo anno: Londra deve pagare tra i 44 e i 55 miliardi di euro. Questa la cifra strillata sulle pagine del Financial Times, che dichiara la resa di Londra alle volontà europee.

Negoziati, incontri, e infine l’accordo. Il primo ministro Theresa May e il presidente della commissione europea Jean-Claude Junker, si riuniranno il 4 dicembre per ufficializzare il pagamento della libertà della Gran Bretagna dalla Ue.

La notizia ha fatto risalire la sterlina, che si è attestata a quota 1,33 dollari. Vista la cifra da versare, per il paese anglosassone sembra una vera e propria sconfitta, soprattutto se si pensa che il divorzio dall’Unione Europea era stato declamato in termini di vantaggio e dunque di risparmio economico di diversi miliardi.

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Le richieste di Bruxelles

Proprio per questo, da Londra non ci sono ancora dichiarazioni ufficiali in merito. I portavoce del governo inglese si sono limitati a dire che gli accordi continuano e non ci sono posizioni ufficiali. Il ministro per Brexit David Davis e Michel Barnier, capo negoziatore UE, perseverano il percorso intrapreso fino al vertice con tutti gli stati europei, programmato per i giorni 14 e 15 dicembre. 

Dal canto suo, Bruxelles vuole di più: prima di sancire definitivamente gli accordi commerciali, le basi fondamentali su cui discutere devono includere argomenti comunitari importantissimi, come gli obblighi finanziari, di quali diritti potranno godere i cittadini europei residenti nel Regno Unito e come saranno regolamentate le frontiere angloirlandesi. Solo facendo chiarezza su questi punti, il negoziato politico-economico potrà dirsi concluso in maniera definitiva.

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