Tiziana Panella colpita da una brutta forma di Covid proprio nei giorni di Natale. È la stessa conduttrice di Tagadà, il talk show in onda tutti i pomeriggi su La7, a raccontare sul Corriere della Sera i particolari della brutta avventura che l’ha coinvolta. La giornalista si è recata a Caserta con la figlia il 24 dicembre per festeggiare con i genitori il Natale. Peccato che qualche ora dopo abbia iniziato ad accusare pesanti sintomi influenzali, poi rivelatisi invece da Covid. Quattro le persone contagiate nella sua famiglia, nonostante anche la Panella si fosse sottoposta già alla terza dose di vaccino.
“Non è un raffreddore! Ho cominciato a stare male il giorno di Natale. Ma male male, all’improvviso. – racconta Tiziana Panella sul Corriere – Dopo due anni, sono tornata con mia figlia a Caserta dai miei genitori. Insomma, ciclo completo di vaccinazioni, booster, tampone negativo…si può fare. Tasso di euforia alla partenza altissimo, mia figlia felice. Il 24 a cena c’è una specie di cappa. Il figlio di mio fratello è positivo, mio fratello non c’è. In compenso arriva Babbo Natale che, causa Covid, fa un giretto veloce e poi riparte con le renne”.
“Mi sveglio ed è Natale e sto male e resisto. – prosegue Tiziana Panella – Il 26 sono a Roma. I sintomi non li riconosco, forse è un’influenza, una intossicazione. Intanto, mi metto in isolamento, aspetto, mi sembra di stare meglio, poi di nuovo male. La cena del 24 ha colpito. Arriva la notizia del primo positivo, il secondo, il terzo, io sarò la quarta. Strike, focolaio familiare. Tutto come da manuale, sembra una puntata di Tagadà. C’è anche il soggetto fragile, sono io”.
“D’accordo con i medici che mi seguono, continuo la mia terapia abituale che dovrebbe aiutarmi anche contro il Covid. Non basta, sto male. Alziamo il dosaggio. – questo il drammatico racconto di Tiziana Panella – Arriva il 31 dicembre. C’è Mattarella e mi parla. Ma sono distratta, vedo un uomo solo, in piedi in una stanza vuota, che pesa le parole, le soffre. Quasi subito arriva il maledetto Covid. Parla Mattarella di questa infinita giornata buia, dei medici, della disperazione, delle bare. Comincio a piangere. Piango di paura, di sofferenza fisica, di solitudine”.
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