Aveva fatto il giro del web in queste ore la notizia, rilancia da Il Giornale, di una presunta pericolosità delle mascherine protettive. Secondo la testata, infatti, “I rischi alla salute che possono derivare dal loro continuo utilizzo sono diversi, come spiegato dal Dr. Russell Blaylock. Per esempio mal di testa, aumento dell’insufficienza respiratoria, ipercapnia, ovvero l’aumento dell’anidride carbonica nel sangue perché viene inspirata nuovamente”. Un allarme che si è però rivelato falso.
A firmare l’articolo sul Giornale era stata Valentina Dardari. Il pezzo, dal titolo “L’allarme dei dottori: la mascherine adesso possono fare danni”, recitava: “I rischi alla salute che possono derivare dal loro continuo utilizzo sono infatti diversi, come spiegato dal Dr. Russell Blaylock. Per esempio mal di testa, aumento dell’insufficienza respiratoria, ipercapnia, ovvero l’aumento dell’anidride carbonica nel sangue perché viene inspirata nuovamente, ipossia, insomma, malattie che possono portare ad altre patologie più gravi, come crollo delle difese immunitarie e situazione favorevole al tumore”. L’unico dottore citato come fonte nel testo, però, non è propriamente un pozzo di scienza.
Il dottor Russel Blaylock di cui si parla nel testo, infatti, è un neurochirurgo americano in pensione che attualmente insegna in un’università cristiana del Missouri ed è stato criticato pesantemente negli ultimi mesi per aver promosso teorie cospirazioniste come quella delle scie chimiche che sarebbero rilasciate dal governo per causare il cancro nei cittadini. Il medico è stato anche accostato più volte alle posizioni oltranziste del gruppo No-Vax, contrario alle vaccinazioni.
Non proprio, insomma, una delle personalità più attendibili. Il Giornale però non ha voluto indagare troppo, iscrivendosi così di fatto alle testate che attaccano l’uso delle mascherine protettive. Gli studi, in realtà, dimostrano come un eccessivo accumulo di anidride carbonica causato dalla mascherina è tollerabile e può provocare per lo più mal di testa. Bene, dunque, continuare a indossarle nei luoghi al chiuso e in presenza ravvicinata di altre persone, per lasciar invece respirare normalmente i polmoni appena possibile. Senza preoccuparsi troppo delle bufale.
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