Ma è vero che Giuseppe Conte, nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria, ha acquistato ingenti quantitativi di gel e mascherine proprio mentre nel resto del Paese le protezioni sono ormai diventate merce rarissime? In realtà le cose non stanno affatto così, anche se la bufala, rilanciata da diversi organi di stampa, ha fatto capolino più volte in questi giorni nell’etere. Prima il Tempo, poi Mario Giordano hanno puntato il dito contro il premier, sostenendo che abbia costruito una sorta di ospedale personale, il “San Giuseppi Hospital”, mentre medici e infermieri erano costretti a lavorare senza protezioni nelle Regioni più colpite dalla pandemia.
Peccato che di vero, in questa storia, ci sia poco e niente. O meglio. Palazzo Chigi ha effettivamente acquistato materiale per affrontare la crisi sanitaria. Ma non certo per ipotetiche scorte del premier, quanto piuttosto per tutelare il personale che lavora per la presidenza del Consiglio e che in questi giorni continua a svolgere regolarmente le proprie mansioni. Per la precisione, si tratta di oltre 3 mila persone sparse per l’Italia.
Palazzo Chigi, infatti, non conta soltanto della propria sede centrale, ma ha altri 15 uffici dislocati sul territorio italiano. E visto che è di recente stata approvata la cosiddetta direttiva Dadone, che impone a tutte le amministrazioni pubbliche di adottare misure di igiene e protezione a favore dei dipendenti, Conte e il suo staff si sono mossi di conseguenza. Il materiale acquistato, poi, non è affatto in quantità spropositate rispetto alle persone da tutelare.
Insomma: nessun delirio di onnipotenza da parte di Conte, come sostenuto da certa stampa forse non troppo ben informata. Nessun ospedale segreto costruito alle spalle degli italiani per proteggere il premier e i suoi fedelissimi, abbandonando il resto del Paese al suo destino. Soltanto mascherine e gel ordinati per la tutela dei dipendenti di Palazzo Chigi (ripetiamo, oltre 3 mila persone). Scorte che sono tra l’altro state consegnate solo in parte, mentre il resto arriverà a maggio. Qualcuno avvisi Mario Giordano che è incappato nell’ennesima fake news della sua carriera.
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