Mettendo sulla bilancia i pro e i contro, spesso pensare di cambiare vita trasferendosi in campagna per riabbracciare sensazioni dimenticate nonché ritrovare il benessere psicofisico, per alcuni versi può essere una scelta assai svantaggiosa come trovarsi a grande distanza dai servizi, mancanza di negozi nelle vicinanze, scuole sotto casa. La vita nelle metropoli infatti è tutt’altro che noisa e ogni giorno si ha la possibilità di fare qualcosa di diverso, che si tratti di una cena in un nuovo ristorante, un nuovo film in uscita nelle sale, un concerto in un pub, una particolare festa in piazza, una partita a bowling o un giro sulle giostre. Ma se invece fosse la campagna a trasferirsi tra le vie urbane? Ecco allora che cespi d’insalata, mele ma anche mucche e api potrebbero trovare posto nella giungla cittadina. Tra le idee più ingegnose ci sono le fattorie nei grattacieli che ricreano l’ecosistema agreste sfruttando lo sviluppo in altezza. Tra le migliori soluzioni di campagna urbana troviamo lo studio Precht, ideatore di una fattoria urbana che nel futuro potrebbe essere utilizzata per la coltura di frutta e ortaggi attraverso un sistema che sfrutta l’acqua piovana e che utilizza i suoi stessi scarti alimentari come compost per i giardini. Un ciclo perfetto che imita i meccanismi naturali.
L’azienda olandese Beladon sta lanciando la sua prima fattoria galleggiante in un porto cittadino. Galleggerà nelle acque di Rotterdam e sarà la casa di 40 mucche che saranno munte da apparecchiature robotiche. La fattoria sarà costituita da tre livelli. Le mucche vivranno al secondo piano, al livello inferiore saranno presenti dei macchinari per processare e impacchettare i latticini mentre il terzo piano sarà utilizzato per far crescere erba con cui foraggiare i bovini. Una volta, funzionante, la fattoria fornirà latte e yogurt. Sempre in Olanda, nella città di Eindhoven, la ditta di design Mvrdv e il costruttore immobiliare Sdk Vastgoed sono stati scelti per erigere il Nieuw Bergen: un complesso residenziale con case e uffici sormontato da tetti verdi e pannelli solari. Composto di sette edifici, il progetto comprende 270 metri quadrati di fattoria urbana.
Fattorie urbane sui grattacieli
Lo studio Nab invece, ha sviluppato il concept di superfarm (super fattoria) in alternativa ai tradizionali metodi di produzione agricola. Il progetto ruota attorno a un edificio dedicato alla produzione di cibi con un alto valore nutritivo. All’interno delle sue pareti viene ricreato un ecosistema in un ambiente cittadino. Nelle intenzioni dei progettisti al suo interno devono essere previsti spazi per la coltura di alghe, arnie, colture acquaponiche e diverse coltivazioni sia all’interno della serra che negli spazi aperti. Anche l’azienda svedese Plantagon crede fermamente che le fattorie urbane sui grattacieli possano essere parte della soluzione per la crisi alimentare globale, nonché per affrontare il previsto aumento della popolazione e il suo spostamento verso i centri più grandi. Si stima, infatti, che entro il 2050, il 70% della popolazione vivrà in città e con un aumento della popolazione stimato in 3 miliardi, crescerà conseguentemente il fabbisogno di cibo. Grazie a queste serre verticali, si potrebbe fornire cibo bio in grandi quantità utilizzando una minore quantità di energia e rilasciando meno anidride carbonica nell’aria della consueta agricoltura industriale. L’azienda ha progettato il World food building, una fattoria verticale alta 60 metri proposta per la città svedese di Linköping.
Ti potrebbe interessare anche: Rivoluzione Ikea: arriva il giardino fai da te. Puoi coltivare in casa il tuo orto