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La carne coltivata arriva in Europa. Aprono le danze i francesi con il foie gras “sintetico”

La tanto discussa “carne coltivata” è pronta a sbarcare in Europa, dopo un’accoglienza contrastante negli Stati Uniti, dove la sua vendita è stata vietata in molti Stati. Nei prossimi 18 mesi, la Commissione Europea dovrà pronunciarsi sulla richiesta di autorizzazione avanzata dalla start-up francese Gourmey per commercializzare il suo foie gras creato in laboratorio. Bruxelles dovrà valutare non solo la qualità e la sicurezza del prodotto, ma anche il suo potenziale impatto sociale ed economico. Oltre all’Europa, Gourmey ha presentato la sua richiesta di autorizzazione anche negli Stati Uniti, in Svizzera e nel Regno Unito.

Un’innovazione etica nel mercato alimentare

Non è chiaro se la scelta di partire con un prodotto così peculiare come il paté di fegato d’oca sia stata strategica, ma potrebbe essere una mossa astuta dal punto di vista etico. La produzione tradizionale di foie gras è nota per le sue pratiche crudeli nei confronti degli animali, al punto che molti chef hanno bandito il prodotto dai loro menù e diversi paesi ne hanno vietato la produzione.

Il ruolo dell’Autorità europea sulla Sicurezza Alimentare

Prima che la carne coltivata ottenga il via libera per la commercializzazione in Europa, dovrà superare l’esame dell’Autorità europea sulla Sicurezza Alimentare (EFSA). Attualmente, la Commissione non ha ancora ricevuto dossier specifici sul “foie gras coltivato”, ma ciò dovrebbe avvenire a breve. L’EFSA avrà 9 mesi per esaminare gli studi e i dati forniti nella richiesta, avvalendosi anche della letteratura scientifica esistente.

Un futuro di polemiche e rivoluzioni di mercato

Se il foie gras coltivato riceverà l’approvazione per la vendita, è plausibile che questo aprirà la strada ad altri prodotti “sintetici”. Una decisione favorevole solleverebbe sicuramente polemiche e dibattiti, potenzialmente rivoluzionando il mercato delle carni. La possibile introduzione di carne coltivata rappresenta un passaggio cruciale per l’industria alimentare, che potrebbe vedere cambiamenti significativi nel prossimo futuro.