Una frase non troppo sibillina, con la quale il cardinale Parolin, segretario di Stato, ha di fatto “scomunicato” l’ormai celebre Congresso delle Famiglie in programma a Verona, alla quale la Lega tiene particolarmente e dove sfileranno quasi tutti i principali rappresentanti del Carroccio. “Sono d’accordo sulla sostanza ma non sulla modalità”. Parole seguite a stretto giro da una nota della diocesi di Verona che ha cercato di chiudere la questione: Ci asteniamo dal prendere parte al conflitto politico su di un tema che non merita il linguaggio violento e ideologico di questi giorni”.
“La Chiesa non ha nulla a che fare con l’iniziativa veronese e dunque non ci saranno prelati, nessuno del Forum delle Associazioni Familiari, niente Azione Cattolica o Acli, zero movimenti come Rinnovamento e Cammino, anche Comunione e Liberazione come l’Opus Dei non sono in alcun modo coinvolte” scrive la testata, sottolineando come, in vista delle europee, la speranza del Vaticano è che l’affermazione leghista sia meno travolgente del previsto. “La Chiesa cattolica vuole dimostrare che se si vogliono i voti dei cattolici non si può agire contro le sue strutture, pensando di bypassarle. E vuole fare arrivare il messaggio a Matteo Salvini forte e chiaro”. Con i Cinque Stelle in crisi netta e galoppante, i movimenti di ispirazione cristiana potrebbero intercettare anche i voti dei grillini scontenti e delusi. E rilanciare, così, la sfida alla Lega.
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