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La città nata ai confini del mondo: è successo in pochissimi anni all’interno di un cratere in Russia. Sconvolgente

In Siberia, nella remota e sconfinata Repubblica di Sacha (Jakuzia), esiste un luogo che continua a catturare l’attenzione di chi naviga in rete. Si tratta di un colossale cratere situato nella città di Mirnyj, un centro urbano sorprendentemente grande per una regione così inospitale e distante. Con una popolazione di circa 35.000 abitanti, Mirnyj si erge come una città ai confini del mondo. Ma cosa rende questo luogo così straordinario e popolato nonostante le condizioni estreme? La risposta si trova proprio in quel cratere: una gigantesca miniera di diamanti.

Fondata nel 1955, la città deve la sua esistenza proprio alla scoperta di questo ricchissimo giacimento di diamanti, noto come la miniera “Mir” (che significa “Pace”). Questo sito minerario è uno dei più impressionanti al mondo, con una profondità di 525 metri e un diametro di 1,2 chilometri. Secondo la ricostruzione fatta da Ekaterina Sinelshchikova su Russia Beyond, la scoperta dei diamanti fu in parte dovuta a un evento casuale: una volpe scavò una buca sotto un albero, facendo emergere del terreno che mostrava tracce di kimberlite, la “roccia madre” dei diamanti. Quando i geologi esaminarono i campioni prelevati, confermarono la presenza del prezioso minerale, dando il via alla fondazione di Mirnyj.

La crescita della città fu rapida: già nel 1959 ottenne lo status ufficiale di città, e la popolazione quadruplicò nei primi 10-12 anni. L’estrazione di diamanti dalla miniera “Mir” durò quasi mezzo secolo, dal 1957 fino ai primi anni 2000, generando un valore stimato di 17 miliardi di dollari. Il trasporto del materiale estratto dal fondo del cratere alla superficie seguiva una spirale lunga 8 chilometri, un percorso che testimonia l’enorme scala di questa operazione.

Oggi, la miniera è inattiva, ma la città continua a vivere a ridosso di questo gigante vuoto. Gli abitanti di Mirnyj affrontano inverni rigidi, con temperature che scendono fino a -55-60 ºC. Per adattarsi al terreno ghiacciato, la maggior parte delle costruzioni si trova su palafitte, e per combattere la depressione durante i lunghi mesi di buio, gli edifici sono dipinti con colori vivaci. Durante l’inverno, il sole sorge solo verso le 11 del mattino e tramonta intorno alle 16.

Nonostante il clima estremo, la città offre alcune strutture ricreative, come due cinema, piscine, uno stadio, un teatro, un giardino botanico, diversi ristoranti e un solo hotel, l’Azimut “Zarnìtsa”. Nel gennaio 2020, la compagnia mineraria Alrosa ha avviato nuove esplorazioni geologiche per individuare altri giacimenti di diamanti. Se le ricerche confermeranno la fattibilità economica e la sicurezza, i lavori per il ripristino della miniera “Mir” potrebbero iniziare nel 2024 e durare tra i sei e gli otto anni.

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