Ivan Scalfarotto colpito da una bufera di critiche dopo la bocciatura del Ddl Zan in Senato con il voto segreto. A prendere di mira il politico renziano, omosessuale dichiarato, non sono però i suoi avversari. L’attacco arriva direttamente dalla comunità lgbt, o da parte di essa. Scalfarotto, infatti, è ritenuto uno dei principali responsabili dello stop alla legge sull’omotransfobia perché schierato tra quelli che da mesi chiedevano modifiche al testo. Per questo, alla vigilia della presentazione di un libro a Palermo, alla quale il sottosegretario dovrebbe partecipare, su di lui si riversano le critiche del Coordinamento Palermo Pride.
A scatenare la lite a distanza tra l’associazione lgbt palermitana e Scalfarotto è la presentazione del libro ‘Il delitto di Giarre. 1980: un caso insoluto e le battaglie del movimento lgbt+ in Italia’, scritto da Francesco Lepore. Presentazione che si tiene il 4 novembre a Palazzo delle Aquile, a Palermo, e alla quale parteciperà anche il sottosegretario. “Riteniamo irricevibile l’invito dell’amico Francesco Lepore a un tavolo in cui siede chi ha svenduto i nostri diritti sull’altare delle mediazioni di governo già nel 2013”, dichiara uno dei portavoce del Coordinamento, Luigi Carollo.
“Scalfarotto oggi sostiene che sul ddl Zan era necessario mediare. – si legge in una nota dello stesso Coordinamento Palermo Pride – Ma su cosa? Sull’identità di genere e sulla scuola ovviamente. I nostri diritti sono stati svenduti sull’altare delle trattative per costruire una nuova coalizione politica di centrodestra che va da Italia viva fino alla Lega”.
Un attacco durissimo al quale il diretto interessato non può evitare di replicare. “Mi giunge notizia che il coordinamento del Palermo Pride ha deciso di indire per domani pomeriggio una manifestazione di protesta contro di me davanti a Palazzo delle Aquile. – scrive su Facebook Scalfarotto – Vorrei chiarire ora e per sempre che il fatto che io sia gay, insomma, non mi impedisce di pensarla diversamente dal Palermo Pride o da altre associazioni lgbt e di rivendicare con piena convinzione la fondatezza delle mie opinioni”.
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