Nessuno o quasi ne sta più parlando, ormai, da settimane. Eppure c’è un settore che affonda, quello del turismo, e che rischia di mandare in fumo un patrimonio. Complessivamente, secondo l’Organizzazione mondiale del settore (Unwto) le perdite ammonterebbero già a 1.300 miliardi di dollari a livello globale, a causa delle restrizioni ai viaggi causate dalla pandemia Covid-19. Una cifra “11 volte maggiore” delle perdite fatte segnare durante la crisi economica del 2009 e corrispondente a un calo del 74% degli arrivi di turisti nel mondo rispetto al 2019.
Le Nazioni Unite nel World Economic Situation and Prospects sono tornate a battere sul punto sottolineando come l’impatto sia “devastante” a livello socioeconomico sotto tutti i punti di vista. E chiedendo “che nel 2021 vengano portati avanti ‘investimenti intelligenti’ sul fronte economico, sociale e climatico in grado di garantire una ripresa robusta e sostenibile dell’economia globale”.
Lo scorso anno era stato registrato un -4,3% del Pil mondiale a causa del coronavirus. Per l’Onu la ripresa del 4,7 per cento prevista nel 2021 porterebbe a compensare a stento le perdite del 2020, anche se il rimbalzo reale dipenderà anche dalla qualità e dall’efficacia delle misure che saranno adottate. Le economie sviluppate, che dovrebbero registrare una crescita del 4% nel 2021, si sono contratte nel 2020 del 5,6%, a causa dei blocchi economici e delle successive ondate di pandemia, “aumentando – secondo l’Onu – il rischio di misure di austerità premature” che porterebbero fuori strada gli sforzi di ripresa a livello globale.
Un problema, quello del turismo, che riguarda molto da vicino anche il nostro Paese. Il settore ha infatti, in Italia, un impatto diretto pari a circa il 5,5% del Pil e il 6,5% dell’occupazione. Un peso specifico che sale ulteriormente tenendo conto del contributo indiretto e dell’indotto, fino ad arrivare, secondo i calcoli del 2018 di Bankitalia, al 13% del Pil complessivo.
Il nuovo testimonial di Giorgia Meloni? Massimo Boldi, il re dei cinepanettoni