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Elezioni, Michele Santoro: “Domenica non andrò a votare”

Per chi voterà Michele Santoro alle elezioni di domenica 25 settembre. È lo stesso conduttore televisivo a chiarire la sua posizione durante alcune interviste televisive rilasciate a L’aria che tira di Myrta Merlino e a Controcorrente di Veronica Gentili. Ma le parole di Santoro spiazzano le sue interlocutrici e anche il pubblico che lo ha sempre seguito.

Michele Santoro

“Io sono uno che ha sempre votato. – promette Santoro intervistato dalla Merlino – Ce l’ho tatuato il voto sulle mie braccia perché sono stato abituato così, ad andare a votare. Però in questo momento mi sento orgogliosamente un disertore perché mi trovo in una campagna elettorale dove il problema fondamentale che abbiamo in Europa, cioè la guerra, viene evaso da queste mezze tacche di leader tra i quali siamo chiamati a scegliere”, si sfoga il giornalista.

Poche ore dopo, Michele Santoro cambia studio televisivo, trasferendosi da La7 a Rete4. “Mi auguravo che Conte si facesse carico di un miglioramento complessivo della politica, ma così non è stato. – si lamenta contro il leader del M5S durante Controcorrente – Alle precedenti elezioni ho votato ma lo schifo non è migliorato. Ora avremo un Parlamento che sarà il concentrato della schifezza. Domenica non andrò a votare, sono contro a come si sta sostenendo la guerra in Ucraina”.

“Abbiamo l’inflazione perché paghiamo moltissimo le materie energetiche. – prosegue il suo intervento Michele Santoro – Un imprenditore italiano le paga dieci volte di più rispetto a uno degli Stati Uniti. Gli Usa stanno facendo una politica estera che è funzionale ai loro interessi. Mentre l’Europa non lo sta facendo. Stiamo per precipitare nella recessione. Avremo milioni di persone che corrono il rischio di perdere il posto di lavoro. Abbiamo i forni che corrono il rischio di chiudere e di non poter fare il pane perché ha un costo esagerato. Non abbiamo deciso una beneamata mazza sulla guerra, hanno deciso tutto gli Usa. Noi ci siamo semplicemente accodati. Le cerbottane che mandiamo noi agli ucraini servono soltanto a tenerci legati politicamente agli americani. Quando tra due mesi ci sarà la gente che scende per strada con le bollette che non può pagare diranno di non preoccuparsi”, conclude.

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