La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato una visita imminente al Parco Verde di Caivano in risposta all’appello del sacerdote anticamorra, don Patriciello. Durante una messa in una chiesa semi deserta del Parco Verde, il prete ha lanciato un acceso invito a Meloni, chiedendole di “venire a Caivano, che è in Italia e i nostri bambini sono italiani”.
Da anni, don Patriciello invoca un maggiore intervento dello Stato nella zona. Il suo recente appello giunge all’indomani dello sconcertante stupro di gruppo ai danni di due giovani cugine di 10 e 12 anni in un centro sportivo in stato di abbandono.
La Meloni, rispondendo al sacerdote, ha dichiarato che l’intento del governo è “bonificare l’area, no a zone franche per la criminalità”. Ha sottolineato che la sua non sarà una visita di facciata, ma un impegno concreto per offrire sicurezza alla popolazione. Inoltre, ha promesso una pronta ristrutturazione del centro sportivo dove le giovani sono state aggredite, assicurando che “tornerà in funzione il prima possibile”.
Le risonanze dell’incidente sono profonde e dolorose. La famiglia di una delle due giovani vittime ha espresso il desiderio di cambiare identità e luogo di residenza, invocando le stesse protezioni previste per i collaboratori di giustizia. L’avvocato Angelo Pisani sta attualmente redigendo una lettera indirizzata alla presidente Meloni, chiedendo la riunificazione della famiglia, precedentemente separata dal Tribunale per i minorenni di Napoli. Nella missiva, si sollecita inoltre un’azione governativa per affrontare la “crisi dei minori” e trovare un’alternativa abitativa per la famiglia, lontano dal quartiere costruito per gli sfollati del terremoto irpino del 1980.
L’attenzione nazionale si concentra ora su Caivano, con la speranza di un cambiamento positivo e duraturo per la comunità.