Il dramma della famiglia di Natascha, la giovane 23enne di Cerignola deceduta durante un intervento chirurgico al Policlinico Riuniti di Foggia, si è trasformato in un’esplosione di rabbia. Oltre al dolore, la situazione è degenerata quando i familiari hanno aggredito i medici, ritenuti responsabili della morte della ragazza. La sorella Tatiana, attraverso i social, ha denunciato apertamente il personale ospedaliero, accusandoli di malasanità, e ricostruendo i tragici eventi che hanno preceduto la morte di Natascha.
Dopo essere stata ricoverata a Foggia e sottoposta a vari interventi, Natascha sembrava in ripresa. Il 3 luglio si era svegliata dal coma indotto, riconoscendo i familiari e mostrando segni di miglioramento. Tuttavia, a metà agosto, era stato deciso che avrebbe dovuto subire un nuovo intervento alla trachea a causa di un restringimento dovuto alla tracheotomia. L’ospedale di Foggia aveva stabilito che il trasferimento a Roma sarebbe stato necessario per l’operazione, poiché non disponeva delle competenze specifiche per eseguire l’intervento.
Il 4 settembre, Natascha è entrata in sala operatoria per un intervento preliminare, e la famiglia ha atteso fuori dalla sala. Tuttavia, dopo ore di attesa senza notizie, la situazione ha iniziato a peggiorare. Alle 22:30, dieci pattuglie di polizia sono giunte in ospedale senza fornire spiegazioni. Questo ha aumentato la tensione tra i familiari, che temevano il peggio.
Quando finalmente Tatiana è riuscita a entrare nel reparto, ha chiesto notizie sulla sorella e, alla domanda se Natascha fosse morta, un medico le ha fatto cenno di conferma. Di fronte a quella notizia, il dolore della famiglia si è trasformato in furia, sfociando in un’aggressione contro il personale medico. La sorella ha raccontato di aver perso il controllo, urlando e scagliandosi contro i dottori, mentre la famiglia ha reagito con violenza contro coloro che ritenevano responsabili della morte di Natascha: “La mia famiglia ha fatto la guerra peggio di Gomorra”, ha scritto Tatiana nel suo sfogo sui social.
Nel frattempo, si attende l’autopsia e l’esito delle indagini della Procura di Foggia per fare luce sulle cause della morte e determinare se ci siano state responsabilità mediche. La famiglia di Natascha, straziata dal dolore, pretende risposte immediate e giustizia per la perdita della giovane, in una vicenda che continua a sollevare interrogativi sul funzionamento del sistema sanitario e sull’operato dell’ospedale.