La protagonista di questa vicenda si chiama Chiara Claudi, attrice di teatro e di cinema. Durante la sua carriera ha lavorato al fianco di professionisti come Mario Missiroli, Luca Ronconi, Luca Barbareschi, Paolo Bonacelli, Mario Giorgetti, Massimo Foschi, Andrea Jonasson, Filippo Dini, Pier Francesco Pingitore e Paolo Virzì. La donna decide di rilasciare una drammatica intervista a Repubblica in cui rivela di aver subito molestie sessuali molto pesanti da parte di un attore, regista e produttore italiano molto noto, di cui però non svela l’identità.
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La cosa che Chiara Claudi proprio non sopporta è “sapere che mentre parlo chissà quante altre colleghe sono vittime di molestie nei teatri. La mia carriera era tutta in ascesa, poi è arrivato quell’uomo. – si sfoga l’attrice – Dopo l’accademia Silvio D’amico ero già stata in giro per l’Italia con diverse tournée. Poi è arrivata l’occasione di quella parte e di recitare con lui. Durante una replica, lo shock. La scena prevedeva che appoggiasse una guancia sul mio petto invece lui ha afferrato un seno e gli ha dato come un morso. Ho reagito dandogli un pugno in testa e, subito dopo, una carezza per non destare dubbi nel pubblico. A fine spettacolo successe il putiferio”.
“Iniziò a sbraitare con una violenza tale che, dopo, andai a vomitare. – prosegue nel suo drammatico racconto Chiara Claudi – La compagnia era in cerchio, lui mi urlò contro che ero una ragazzina cretina, che gli dovevo portare rispetto e che lui era un grande professionista. Poi mi chiese di raggiungerlo la mattina seguente per parlare da soli. Ma l’indomani chiamò la sua assistente chiedendomi di non andare, di scusarlo perché era stanco, di non prendermela per quell’ira. Ho avuto un attimo di lucidità e le ho detto che mi faceva pena. Lei, donna, si stava mettendo dalla parte del genere sbagliato. Capivo che il suo potere era davvero grande e obnubilava anche chi lavorava con lui”.
“Dopo che ho raccontato tutto ai miei colleghi, mi hanno detto che lui è fatto così e ho compreso che erano ipnotizzati dal suo potere, non volevano perdere il lavoro. – rivela l’attrice con amarezza – Aveva sempre avuto un atteggiamento viscido e provocatorio con frasi molto spinte, già quelle inaccettabili, anche nei confronti di altre colleghe. Ma non c’era mai stato un contatto fisico”.
“Non rinunciai alla parte, avevo firmato un contratto. – conclude così la sua testimonianza – Ma è stato doloroso dover rimanere, avevo il terrore quando andavo in scena. Un anno di paura. E lui riprese a urlarmi e a dirmi che ero l’unica attrice che non la dava. Un giorno mi afferrò la testa dietro le quinte e mi disse cosa voleva farmi. Non ce la facevo più. Ma non ho denunciato. Mi sono sentita profondamente sola davanti a un colosso. Era la mia parola contro la sua e soprattutto ho iniziato a colpevolizzarmi”.