Orgogliosi della loro figlia, il capitano che sta scatenando discussioni a non finire in Italia a bordo della Sea Watch 3, ferma a poche miglia dal porto di Lampedusa. “Se sono orgoglioso di mia figlia? Certo che sì. Preoccupato per lei? Ma no, se la sa cavare” spiega l’ingegner Ekkehart, 74enne della Bassa Sassonia e papà di Carola Rackete, la donna che ha scatenato dibattiti politici accesissimi e che Salvini vorrebbe vedere in manette.
Il Corriere della Sera riporta le parole dell’uomo e degli altri componenti della famiglia della ragazza. “Si possono non condividere i modi di Carola, ma sta facendo la cosa giusta”. La signora Siglinde, dalle sue spalle, gli fa eco: “Quello che sta facendo esprime pienamente il suo carattere, Carola fa sempre quello che ritiene giusto”. La madre della capitana tradisce qualche timore, mentre il padre sembra più tranquillo. La donna proprio in queste ore è stata iscritta nel registro degli indagati: l’accusa è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Ingegnere elettronico in pensione dopo 30 anni di lavoro nell’industria militare, l’uomo si mostra sereno: “Mia figlia ha 31 anni, e sa quello che fa”. Aggiungendo poi divertito: “Carola parla cinque lingue e conosce anche un po’ di italiano, speriamo solo che non abbia il modo di perfezionarlo in qualche vostro carcere”. La famiglia racconta poi il passato da viaggiatrice di Carola e risponde ai quesiti sulla sua vita sentimentale.
Quando era più piccola ha girato tutto il Sudamerica in autostop. È stata in Antartide e al Polo Nord, ha fatto per otto mesi la volontaria in una riserva in Kamtchatka, e andata in Pakistan da sola e non ci ha mai dato preoccupazioni […] Fidanzati? Mai visto nessuno — sospira il padre — del resto con una vita così”. Sulla presunta ricchezza della sua famiglia, l’uomo replica: “Se siamo ricchi? No, certo le abbiamo comprato una casa in Inghilterra, ma lei con i suoi imbarchi guadagna abbastanza da potersi poi permettere dei periodi di volontariato”.
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