Giuseppe Conte contrario all’invio di altre armi all’Ucraina. Ma la presa di posizione del leader M5S scatena la dura reazione del ministro della Difesa del governo Meloni. Intervistato dal Corriere della Sera, Guido Crosetto dice di non sentirsi parte di un “governo guerrafondaio che ingrassa la lobby delle armi. Mi ha colpito molto che Conte usi questi termini nei confronti di un governo che non ha preso decisioni. Tutto quello che questo governo sta facendo nei confronti dell’Ucraina è implementare le decisioni dell’esecutivo Draghi, della cui coalizione Conte guidava il partito maggiore. All’ex premier vorrei ricordare che tutto ciò che è stato inviato negli ultimi mesi a 360 gradi, non solo aiuti militari, è stato deliberato sulla base di cinque decreti definiti dal precedente governo”.
“Se inviare armi all’Ucraina significa essere guerrafondai, chi può fregiarsi di quel titolo è lui e il suo partito in primis. – attacca ancora Crosetto – Io non la penso così, l’aiuto a una nazione attaccata è cosa diversa dall’essere guerrafondai. Gli impegni di una nazione verso le alleanze internazionali di cui si fa parte non cambiano col cambiare dei governi e noi non siamo dei quaquaraquà. La maggioranza degli italiani era contro l’invio di armi già nei mesi scorsi, quando un altro governo ha deciso di rispondere alla richiesta di aiuti dell’Ucraina. I governi hanno la responsabilità e l’onere di prendere decisioni anche non popolari, perché c’è una ragione di Stato e ci sono impegni da rispettare. Ma vorrei affrontare un punto non politico sulle parole di Conte”.
“Le parole vanno usate con responsabilità. – avverte il ministro Crosetto – Conte manifesta totale incoerenza tra quello che diceva e faceva e quel che dice ora. Legittimo che passi da fornitore di armi a pacifista convinto ed è anche legittimo che guardi i sondaggi per decidere di cambiare idea. Ma non che usi epiteti violenti nei confronti di persone fisiche che hanno la sola colpa di rappresentare lo Stato. È come indicare a una parte di società violenta e antagonista nomi e cognomi di obiettivi da colpire”, questa la sua grave accusa al leader M5S.
“È molto grave il modo in cui lui personifica i suoi attacchi, rientra in una sfera inquietante. – affonda ancora il colpo – Conte è troppo intelligente per non capire che sta alimentando l’odio verso persone fisiche, che ha identificato per contrapposizione politica. Io sono un galantuomo e non merito che un mio avversario politico, che avrebbe il dovere di essere istituzionale, mi conduca in una sfera di violenza verbale, mistificando la realtà e identificandomi come guerrafondaio. Non chiedo le scuse, ormai il danno lo ha fatto, l’odio che poteva seminare l’ha seminato. L’uomo mette altre cose davanti al rispetto. Io invece, a differenza sua, quando veniva attaccato ingiustamente l’ho sempre difeso. Siamo diversi come persone e ne sono contento”, conclude Crosetto.
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