Come se non bastasse il confronto telefonico con Vladimir Putin, per il presidente del Consiglio Mario Draghi arriva anche un’altra brutta gatta da pelare. Stavolta è il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ad attaccarlo frontalmente accusandolo, in pratica, di non aver fatto nulla finora per combattere la mafia. Gratteri si sfoga durante la sua ospitata nello studio di Piazzapulita, il talk show di La7 condotto da Corrado Formigli. Il magistrato utilizza parole durissime per spiegare che, dal giorno in cui si è insediato a Palazzo Chigi, Draghi “non ha detto una volta la parola mafia”.
“Il presidente Draghi il giorno in cui si è insediato, poco più di un anno fa, non ha detto una volta la parola mafia. – attacca Gratteri senza peli sulla lingua – E per tutto l’anno non ha mai toccato questo argomento”. Poi per una strana coincidenza, spiega il magistrato, dopo la sua partecipazione ai programmi di Maurizio Costanzo e Lilli Gruber, Draghi ha deciso di presentarsi alla cerimonia svoltasi a Milano in occasione dei 30 anni dalla nascita della Direzione investigativa antimafia.
“Non ha detto nulla di nuovo rispetto a quello che sapevamo – Gratteri affonda ancora il colpo contro Draghi – Noi volevamo che ci dicesse cosa intende fare. Quali norme intende proporre o modificare o migliorare per contrastare le mafie, per contrastare la criminalità organizzata. Cosa intende fare questo governo per velocizzare i processi, per renderli meno farraginosi. Se intende mettere mano alla geografia giudiziaria o ridurre il numero dei magistrati fuori ruolo”.
“Il sistema non funziona e non stiamo vedendo un risultato. – insiste il procuratore di Catanzaro interrogato da Formigli – La riforma della Giustizia non ha assolutamente indebolito le correnti, anzi le potenzierà. Ci saranno due blocchi, di centrodestra e di centrosinistra”, conclude dopo essersi definito uno “sfigato” per la sua indipendenza.
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