Joe Biden definisce Vladimir Putin un “criminale di guerra” per quanto sta accadendo in Ucraina. Da quando è iniziato il conflitto è l’attacco più duro sferrato da un rappresentante politico statunitense nei confronti del presidente russo. E l’accusa suona ancora più pesante, visto che a pronunciarla è il ‘comandante in capo’ degli Usa. Da Mosca reagiscono in maniera stizzita, bollando quelle di Biden come “parole imperdonabili”.
Vladimir Putin è un “criminale di guerra”. Joe Biden si lascia sfuggire questa esclamazione mentre lascia un evento appena conclusosi alla Casa Bianca. La sua portavoce, Jen Psaki, commenta l’episodio spiegando che Biden “stava parlando con il cuore” pensando alle “azioni barbare di un “dittatore brutale che ha invaso un Paese straniero”. La stessa Psaki ribadisce che gli Stati Uniti stanno formalmente indagando su eventuali crimini di guerra commessi dai russi in Ucraina.
“Riteniamo inaccettabile e imperdonabile tale retorica del Capo di Stato Usa, le cui bombe hanno ucciso centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo”, ribatte con durezza Dmitry Peskov, addetto stampa di Putin. Ma, per tutta risposta, Biden sui suoi account social denuncia che “Putin sta infliggendo spaventose devastazioni e orrori all’Ucraina, bombardando condomini e reparti di maternità. Ieri abbiamo letto notizie secondo le quali le forze russe tenevano in ostaggio centinaia di medici e pazienti. Queste sono atrocità. È un oltraggio al mondo”.
Lo stesso presidente americano, commentando il recente discorso del presidente Ucraino Volodymyr Zelensky in collegamento con i parlamentari americani, lo definisce un “appassionato messaggio, convincente e significativo” perché il leader ucraino “parla per un popolo che ha mostrato notevole coraggio e forza di fronte all’aggressione brutale. Coraggio e forza che hanno ispirato non solo gli ucraini ma il mondo intero”. Biden, infine, promette anche un altro miliardo di aiuti all’Ucraina, soprattutto militari.
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