Giorgia Meloni si commuove durante la sua visita al Museo Ebraico di Roma avvenuta nella giornata di lunedì 19 dicembre. Il presidente del Consiglio, ospite della cerimonia di Chanukkià, scoppia in lacrime all’inizio del suo intervento, dopo l’introduzione di Ruth Dereghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma. Ma oggi nei suoi confronti arriva la critica durissima di Gad Lerner. Il giornalista non si fida della improvvisa conversione della leader politica di destra.
“Noi femmine, noi mamme, ogni tanto facciamo questa cosa (piangere, ndr). – si giustifica così Giorgia Meloni – Io sono molto contenta di essere qui per questa cerimonia perché ho riflettuto sui tanti significati che sono raccolti in questa celebrazioni e penso che occorra dare a questi insegnamenti la massima divulgazione. – prosegue il premier – La storia di questa festa è una festa di coraggio, di un popolo che difende la sua identità, tradizioni, fede, cose che al momento vengono considerate troppe spesso un ostacolo o un nemico. Io penso che senza quello che ci portiamo dietro, noi non possiamo avere né la forza né la consapevolezza per affrontare sfide che abbiamo di fronte”.
“Penso che sia estremamente prezioso ricordare che senza quello che ci definisce e che da profondità alle nostre esistenze, non possiamo avere né la forza né la consapevolezza né le ragioni giuste per affrontare adeguatamente le sfide. – puntualizza ancora Giorgia Meloni – Il popolo ebraico l’ha sempre saputo, più di tanti altri, e questa è la ragione per cui la sua identità e le sue tradizioni sono ancora così vive ed è stata proprio questa capacità che ha reso il popolo ebraico così resiliente, pur avendo attraversato tante difficoltà atrocità, compresa l’ignominia della leggi razziali, per quello che ci riguarda”.
“Vengo qui con una piccola, grande vittoria, più grande che piccola: siamo riusciti in Europa a spuntarla sul tetto del prezzo del gas. – conclude il suo intervento – È una battaglia che molti davano per spacciata e l’abbiamo portata a casa. La volontà e la consapevolezza parte sempre da una cosa: essere consapevole di chi sei ed essere fiero di chi sei. Quando hai quella consapevolezza, hai la capacità di raccontare qualcosa di più e di insegnare e di imparare dagli altri”.
“Giorgia Meloni ha 45 anni. – commenta Gad Lerner raggiunto dall’Adnkronos – Diciamo come minimo che la sua è una commozione tardiva. Dichiararsi amici di Israele non basta a rimuovere le colpe storiche del razzista Almirante, di cui essa fino a ieri rivendicava l’eredità”, attacca a testa bassa il giornalista da vicino alla sinistra.
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