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Terremoto Lega in Lombardia: tre consiglieri abbandonano Salvini

La Lega targata Matteo Salvini continua a perdere pezzi. Stavolta a voltare le spalle al Carroccio sono tre consiglieri regionali della Lombardia. Si tratta di  Roberto Mura, Federico Lena e Antonello Formenti che contestualmente annunciano la formazione di un nuovo gruppo in Regione. I tre si richiamano alla recente formazione del Comitato del Nord,  la corrente fondata da Umberto Bossi che richiama istanze e valori originari del Carroccio. Ma non è ancora chiaro se appoggeranno la centrista Letizia Moratti alle prossime elezioni Regionali lombarde.

La Lega perde pezzi in Lombardia

“Nella giornata di oggi, visto i malesseri interni e la non predisposizione all’ascolto delle innumerevoli criticità territoriali e l’abbandono totale delle tematiche autonomiste nordiste, i tre consiglieri hanno deciso di lasciare il gruppo Lega Salvini Premier e costituire un nuovo gruppo regionale”, si legge in una nota diramata nelle scorse ore. Il capogruppo della Lega in Regione, Roberto Anelli, commenta così l’accaduto: “Io non sono stato avvisato della scissione, l’ho letto nella nota che hanno diramato”.

Un altro consigliere della Lega, Marco Mariani, si sente invece in dovere di fare una precisazione. “In riferimento alla costituzione di un nuovo gruppo consiliare in Regione Lombardia, alcune testate giornalistiche hanno accostato in maniera arbitraria il mio nome tra possibili aderenti, in futuro, di questa nuova formazione. – dichiara Mariani – Tengo invece a precisare la mia volontà, senza alcun tipo di dubbio, di rimanere dove sono attualmente, ovvero nel gruppo Lega in Regione. La mia puntualizzazione ha lo scopo di fare chiarezza e di evitare che appaiano sulla stampa notizie prive di fondamento”.

Due settimane fa un altro consigliere del Carroccio, Gianmarco Senna, ha aderito al Terzo Polo di Renzi e Calenda. insieme al consigliere di Azione, Niccolò Carretta, e alla consigliera ex Civici europeisti lombardi, Elisabetta Strada. “Volevo rappresentare un’area ben precisa del Carroccio, laica e liberale con al centro la storia del nostro tessuto produttivo, e prendo atto che non ci sono riuscito. – commenta Senna raggiunto da Repubblica – Continuo ad avere le stesse idee di prima, però non c’erano più le condizioni per portarle avanti lì. Dopodiché è evidente che ci siano dei mal di pancia nella Lega, però non mi permetto di emettere giudizi”.

“Le fibrillazioni nel fronte della Lega hanno prodotto la scissione del gruppo regionale e potrebbe non essere finita qui. – questa invece la reazione del capogruppo del Pd lombardo Fabio Pizzul – Oggi il fronte a sostegno di Fontana è molto più debole e convinto di prima e le ragioni sono politiche, perché la Lega di Salvini non sta più rappresentando la Lombardia e i suoi interessi e men che meno lo può fare Fratelli d’Italia, un partito fortemente centralista, romanocentrico, più attento alle ragioni del sud e sempre contrario a ogni forma di autonomia. La Lega ha tradito la Lombardia, i suoi elettori alle politiche hanno tradito la Lega, e ora le crepe si vedono anche in Consiglio regionale. Questo Salvini lo sa bene e infatti chiede di votare anche il lunedì, perché teme fortemente l’astensione dei suoi elettori. La verità è che Fontana e la Lega salviniana hanno tradito la Lombardia e i lombardi se ne sono accorti”, conclude Pizzul.

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