Lontano dal governo, per quanto da pochissimo, la Lega rispolvera la sua vecchia faccia. Quella, per intenderci, della campagna elettorale, quando gli slogan la facevano da padrone e quella di alzare il tiro era diventata ormai un’abitudine. Un ritorno al passato che, con le dimissioni di Conte e la fine dell’esperienza gialloverde, passa dalle dichiarazioni di Claudio Borghi, consigliere economico di Matteo Salvini.
“Sono convinto che l’uscita dall’euro farebbe bene al nostro paese”: ha detto il presidente della commissione Bilancio della Camera in un’intervista al magazine tedesco Capital intitolata ‘L’euro è la valuta sbagliata per l’Italia’. “La valuta comune ha ostacolato la crescita in Italia, rappresenta ancora oggi uno svantaggio per la concorrenza e sottrae al paese la libertà di decidere sulla nostra politica finanziaria”, ha affermato Borghi, come si legge sul sito della testata.
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L’esponente leghista ha dichiarato inoltre “che realizzerebbe l’uscita (dall’euro), se avesse una legittimazione democratica, almeno con una vittoria elettorale con oltre il 50% o se fosse costretto da motivi di sicurezza nazionale”.
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Le dichiarazioni hanno fatto subito il giro dei social, spingendo Borghi a una parziale retromarcia in un momento di forti tensioni. Ecco, allora il tweet correttivo: “Intanto riprovano con il solito giochetto: si prende una mia intervista di un mese fa dove dico che l’euro non mi piace (sai che novità), ma che non uscirei mai dall’euro senza pieno mandato democratico a farlo. Ovviamente si omette il ma e si fa il titolo ad effetto. Che noia”.
I sondaggi premiano il governo 5S+Pd. Insieme hanno quasi il 50% delle preferenze