Quella parte del M5S contraria all’appoggio al governo Draghi si è riunita in un vertice online che ha visto collegati centinaia di attivisti. E dal quale è partita una lettera indirizzata ai sostenitori del Movimento per chiarire il motivo della contrarietà al nuovo esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce: “Non si vuole rappresentare una contrapposizione o una spaccatura, ma contribuire positivamente al futuro del Paese (…) Noi non crediamo che possano esistere i cosiddetti ‘governi tecnici’. Tutti i governi sono politici per loro stessa natura, perché prendono decisioni politiche. Decisioni che, in questo momento, assumono un peso ancora maggiore sui 62 milioni di cittadini e cittadine stremati dall’isolamento sociale, sfibrati dalla pandemia, piegati dalla crisi economica”.
“Un governo che dovrà decidere del futuro della nostra nazione e rimettere in sesto il nostro disastrato sistema sanitario. Tutte queste scelte non possono essere che politiche, nel senso più alto del termine” si legge ancora. Niente di personale contro Draghi, ma “è ciò che rappresenta che ci preoccupa”. In particolare il riferimento è al “suo passato da Direttore generale del Ministero del Tesoro, quando si prestava ad essere l’esecutore della svendita del patrimonio pubblico dello Stato, costruito con l’impegno e il sacrificio delle nostre madri e dei nostri padri”.Nella lettera si cita anche il trattamento di “ricatto” riservato alla Grecia quando Draghi era a Francoforte e il fatto che il presidente del Consiglio incaricato faccia “parte di quella classe dirigente europea che ci impose il governo Monti e la Legge Fornero”. E ancora, gli interessi dei banchiere e delle multinazionali piuttosto che a quello dei popoli, le lobby finanziarie, le big corporation. “Avere a capo del governo italiano chi rappresenta la finanza e le multinazionali e non i cittadini, non è una scelta che si può condividere per il bene degli italiani”.Quindi l’appello: “Noi attivisti del M5S firmatari del presente documento chiediamo, quindi, una presa di posizione netta da parte di voi, che siete i nostri portavoce, contro la costruzione di un governo in cui, come gruppo parlamentare, non potremo mai essere determinanti e, in ogni caso, non potremmo mai stare al fianco di chi è stato complice della prevalenza della finanza sulla politica, con chi ha realizzato le liberalizzazioni e le privatizzazioni che hanno distrutto il tessuto economico del nostro Paese, impoverendo il popolo e aumentando le diseguaglianze”.
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