McDonald’s, la storica catena americana di fast food, annuncia la chiusura di tutti i suoi 850 ristoranti presenti in Russia. La multinazionale spiega però che, almeno per il momento, continuerà a pagare lo stipendio alle decine di migliaia di dipendenti russi rimasti senza lavoro. La decisione arriva in solidarietà con l’Ucraina invasa dall’esercito di Putin. Ma, insieme a McDonald’s, sono innumerevoli i grandi marchi che stanno abbandonando la Russia.
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L’amministratore delegato di McDonald’s, Chris Kempczinski, spiega che l’azienda ‘”continuerà a pagare i 62mila dipendenti che hanno lavorato con il cuore e con l’anima per il marchio’”. Ma allo stesso tempo aggiunge che ‘”i valori in cui crediamo ci portano a non poter ignorare l’inutile sofferenza umana che si sta verificando in Ucraina”.
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Anche Starbucks annuncia la sospensione delle sue attività commerciali in Russia. “Condanniamo gli orribili attacchi della Russia in Ucraina e siamo solidali con tutte le persone colpite. – afferma il Ceo Kevin Johnson – Continuiamo a monitorare i tragici eventi e oggi abbiamo deciso di sospendere tutte le attività in Russia, inclusa la spedizione di tutti i prodotti Starbucks”. Chiusura di tutti i rapporti commerciali con la Russia anche da parte di Coca-Cola e Pepsi.
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Ma la lista delle aziende che stanno fuggendo da Mosca per protestare contro la guerra in Ucraina è lunghissima. I produttori di auto come Bmw, Mercedes e Ferrari. La piattaforma televisiva in streaming Netflix interrompe la trasmissione di film, serie tv, documentari e cartoni. Anche il social network Tik Tok spegne le luci. Bloccano i loro servizi anche Visa, Mastercard, Paypal e American Express. Ikea chiude i suoi negozi in Russia e Bielorussia. Microsoft, infine, annuncia che non renderà più disponibili i propri prodotti e servizi”.
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