Si discute ancora dell’assalto alla sede romana della Cgil a tre giorni dai fatti. Stavolta il tema viene ripreso da Myrta Merlino a L’aria che tira nella puntata di martedì 12 ottobre. Tra i suoi ospiti ci sono anche la giornalista Maria Giovanna Maglie e uno dei fondatori del movimento dei ristoratori IoApro. La conduttrice battibecca con quest’ultimo, accusato insieme al suo movimento di strizzare l’occhio ai violenti di Forza Nuova. Poi cede la parola alla Maglie che, invece, punta il dito contro la polizia e il ministro dell’Interno Lamorgese, responsabili a suo dire delle violenze di piazza a causa del mancato controllo.
La Maglie decide di citare addirittura Le frasi di Osho per far comprendere il suo pensiero su quanto accaduto sabato scorso a Roma. “Non vorrei che molti cittadini per bene rovinassero la festa a poche centinaia di facinorosi”. Secondo la giornalista, infatti, “è questo quello che è accaduto”. Inoltre, ci tiene anche precisare che Giuliano Castellino “ha parlato, non potendo parlare, indisturbato. Ha annunciato alle 16:15 l’attacco alla Cgil che è avvenuto un’ora e un quarto dopo”.
“Quindi, invece che ai rappresentanti di IoApro (uno dei fondatori del movimento dei ristoratori è presente in collegamento ndr), dovremmo chiedere conto alla polizia, alle forze dell’ordine e al ministro dell’Interno. – accusa Maglie – Perché questa manifestazione è stata tragicamente sottovalutata. Tragicamente sotto controllata. Ed è degenerata anche e soprattutto per questa ragione. Davanti alla sede della Cgil avrebbe dovuto esserci il mondo schierato”, prosegue intendendo dire che la polizia avrebbe avuto tutto il tempo di anticipare i manifestanti.
“Stiamo parlando di un signore colpito da una serie infinita di misure di interdizione, libero di tenere un comizio. Com’è questo fatto?”, si chiede poi polemicamente la Maglie parlando ancora del leader romano di Forza Nuova. A quel punto la Merlino difende la sua precedente intervista al leader di IoApro, in cui ha accusato i ristoratori di essere quantomeno favorevoli all’assalto alla Cgil. Tra le due giornaliste ne nasce un pacato botta e risposta. Un dialogo che resta comunque tra sordi.
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