Come ogni anno, oltre al clima di festa, feroci polemiche accompagnano lo svolgimento del Festival di Sanremo. Anche durante questa edizione non potevano mancare dunque le critiche, anche feroci, alle esibizioni che si stanno susseguendo sul palco del teatro Ariston della cittadina ligure. A far discutere più di tutti, almeno per il momento, sono stati il comico Checco Zalone e il cantante Achille Lauro, peraltro non nuovo a polemiche di questo tipo. Anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, decide di esprimere la sua opinione su questi due personaggi. E sono sia gioie che dolori.
“La satira deve restare libera. Difendo Zalone, c’è qualcuno che dice che di certi temi non si può parlare, non si può scherzare sul tema dell’omosessualità ma si può su Dio”. Così Giorgia Meloni, ospite di Radio 24. La presidente di Fratelli d’Italia si schiera dalla parte del comico pugliese dopo la sua performance sui virologi, che ha provocato qualche mal di pancia. Ma soprattutto dopo le critiche che Zalone ha subito da Vladimir Luxuria che lo accusa, in pratica, di parlare delle persone trans attraverso inaccettabili stereotipi.
Perché parlare di trans sempre abbinandole alla prostituzione? – attacca Luxuria su Twitter riferendosi alla ‘fiaba moderna’ raccontata da Zalone a Sanremo – Va benissimo la critica all’ipocrisia dei falsi moralisti ma si può fare di meglio evitando le solite battute sugli attributi sessuali (rima con ‘azzo’) e il numero di scarpe (48) Meglio ridere che deridere”.
Ma la Meloni, come accennato, ne ha anche per Achille Lauro. “Quello si battezza sul palco e si dice che è bravo”, attacca l’artista la cui ultima apparizione dissacrante stavolta l’ha davvero fatta indignare. Lauro ha infatti inscenato una sorta di celebrazione battesimale che a molti credenti è sembrata veramente eccessiva. In molti si chiedono perché il cantante non ha il coraggio di offendere allo stesso modo ad esempio la religione islamica.
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