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La Nasa: “Ecco i 5 luoghi che tra 50 anni saranno inabitabili e perché”

Una fonte estremamente affidabile, come la NASA, ha lanciato un avvertimento che non può passare inosservato. L’agenzia spaziale statunitense ha rilasciato una dichiarazione che solleva grande preoccupazione: “Entro il 2050, alcune aree del nostro pianeta potrebbero diventare inabitabili”. Questo avviso si basa su dati ottenuti dai satelliti e non si tratta di una semplice trama di un film apocalittico, ma di una previsione concreta degli scienziati. Secondo le stime, tra 30 e 50 anni, alcune regioni della Terra potrebbero non avere più le condizioni necessarie per sostenere la vita umana.

La NASA ha sollevato questo allarme tramite lo studio del cosiddetto bulbo umido, uno strumento che permette di identificare le aree a rischio. Come spiegato da Maria Paola Pizzonia, “il bulbo umido è una misura meteorologica che combina temperatura e umidità dell’aria, influenzando la percezione del calore da parte dell’uomo. Con il cambiamento climatico, il bulbo umido diventa cruciale perché indica quanto il calore possa essere percepito come opprimente e potenzialmente dannoso per la salute umana, soprattutto nelle aree urbane”.

La questione ora è: quali parti del mondo diventeranno inabitabili? E come cambierà la distribuzione umana sul pianeta? Un indice di bulbo umido superiore a 35 °C per 6 ore consecutive rappresenta un serio rischio per la salute, poiché il corpo umano perderebbe la capacità di regolare la propria temperatura interna, con conseguenze potenzialmente fatali. Attualmente, nelle regioni calde e umide del pianeta, il bulbo umido raramente supera i 25-27 °C, ma entro 50 anni si prevede un aumento significativo, soprattutto in determinate aree.

Secondo la NASA, tra le zone più a rischio vi sono diverse nazioni dell’Asia meridionale, come il Pakistan, oltre a paesi situati nel Golfo Persico e lungo le rive del Mar Rosso. Entro il 2070, alcune parti del Brasile, della Cina orientale e persino degli Stati Uniti potrebbero diventare inabitabili. Le conseguenze di questi cambiamenti potrebbero essere devastanti, soprattutto a causa del possibile spostamento massiccio di milioni di persone.

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