Un’intervista per ribadire il ruolo indipendente delle forze dell’ordine e per mettere a tacere le tante polemiche degli ultimi giorni, soprattutto nel rapporto con Salvini. Franco Gabrielli, capo della polizia, si è detto consapevole del rischio che la struttura da lui guidata, alle dirette dipendenze del vicepremier, venga trascinata volente o nolente della bagarre della politica. E in un’intervista al Corriere della Sera ha preso le distanze: “Noi siamo la polizia di Stato, non una polizia privata al servizio di questo o quel ministro”.
Lo striscione di Salerno contro la Lega, con la polizia entrata in una casa privata per toglierlo? “Ci sono decine di precedenti a tutela di esponenti politici di tutti i governi del passato, in cui sono stati tolti striscioni o simboli che potevano provocare turbative durante le manifestazioni di partito. Il dissenso? Mi pare che in questi giorni non ci sia comizio di Salvini senza contestazioni, e non mi risulta si sia impedito di manifestare. Ma quando si verificano situazioni di potenziale turbativa, spetta al funzionario in strada fare le valutazioni del caso”.
E il telefonino sequestrato a Salerno alla ragazza che s’è ripresa con Salvini mentre lo apostrofava sui “terroni”? “Dopo aver visto quel video ho valutato che potessero esserci profili di illiceità nel comportamento dei poliziotti, e ho dato disposizione al questore e all’ufficio ispettivo di avviare accertamenti, attivando una procedura disciplinare”. Le accuse di Roberto Saviano? “I
ngiuste e ingenerose, perché coinvolgono la polizia in una polemica politica che non ci appartiene”.Il tweet di risposta allo scrittore, allora, è stato “sollecitato e autorizzato”. “Se devo dire qualcosa lo faccio in maniera chiara e diretta, senza infingimenti o ipocrisie. Non a caso nella risposta abbiamo specificato che ‘chi sbaglia paga nelle forme prescritte dalla legge’. Io non ho il potere di censurare Salvini e lui non mi ha mai chiesto nulla di contrario alla legge”.
Infine sugli episodi di discriminazione delle ultime settimane: “Sono perfettamente consapevole di segnali inquietanti di nuove forme di razzismo e xenofobia, l’antisemitismo di ritorno, rigurgiti di neofascismo che vanno monitorati con attenzione e repressi quando ci sono gli estremi. Noi facciamo e faremo il nostro compito, ma teniamo ben presente il fondamentale ruolo di magistratura e Parlamento. La polizia non si sottrae alle proprie responsabilità, ma non si può sostituire a quelle altrui”.
Quel messaggio della polizia a Roberto Saviano che deve farci paura