Aveva ricevuto nel suo ufficio il ‘manifesto’ di Brenton Tarrant qualche minuto prima che quest’ultimo compisse la strage nelle moschee a Chistchurch. Un messaggio che l’attentatore, prima di armarsi e colpire, aveva voluto inviare alla premier neozelandese Jacinda Ardern, che ha rivelato la notizia pochi giorni dopo la tragedia:”Sono una dei 30 destinatari del manifesto, che mi fu inviato nove minuti prima dell’attacco”, ha detto la diretta interessata, precisando che nella mail non erano indicati il luogo e dettagli dell”attacco.
La Arden aveva provveduto a girare la mail ai sevizi di sicurezza entro due minuti dalla ricezione, ma purtroppo non era stato possibile individuare in tempo il bersaglio che l’uomo voleva colpire. Un vero e proprio massacro, quello compiuto a Christchurch: in totale le vittime dell’attacco sono infatti arrivate a 50, con un’età compresa tra i 3 e i 77 anni. Tarrant ha spazzato via, tra gli altri, due generazioni di una stessa famiglia, che si trovavano negli edifici.
In un toccante discorso tenuto nella notte al Parlamento neozelandese, la prima ministra Jacinda Ardern ha commentato a lungo quella giornata terribile, arrivando a pronunciare un feroce anatema nei confronti del responsabile. Parole dure, durissime, che hanno fatto il giro dei social in poche ore.
La Ardern ha infatti spiegato che non pronuncerà mai in pubblico il nome dell’attentatore, il 28enne suprematista bianco Brenton Harrison Tarrant. “Da questo atto di terrore voleva ricavare molte cose, fra cui la notorietà: per questo non mi sentirete mai pronunciare il suo nome”. Al momento Tarrant si trova in prigione: la prossima udienza del suo processo si terrà il 5 aprile.
L’ultimo messaggio del combattente italiano in Siria: “Muoio per una giusta causa”