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La prima Marijuana legale in Italia: un vero e proprio boom

Un vero e proprio boom per la “canna light” di EasyJoint, presentata con successo alla fiera di Bologna e che sta conquistando principalmente gli over 35

La marijuana legale, quella che si “si fuma ma non sballa”, in meno di un mese ha fatto boom. E non è un’esagerazione: addirittura un ordine ogni 30 secondi, tanto da costringere la Easy Joint, che la commercializza, a chiudere la vendita online. Con tanto di resse negli shop – con punte di mille persone all’ora. Parliamo di Amsterdam? Macché, siamo nel Bel Paese.

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Con 20mila barattoli venduti, l’erba Eletta Campana – varietà italiana con il THC (tetraidrocannabinolo, principio psicoattivo della marijuana) inferiore allo 0,6 per cento – sta diventando un vero e proprio fenomeno di mercato.

Cosa è l’erba “giusta” o la “cannabis tecnica italiana”?

Sicuramente non è la marijuana per come la si intende di solito, ma si tratta di un’erba che ha un bassissimo tenore di Thc e fino al 4% di cannabidiolo (CBD), ovvero il principio contenuto nella cannabis che non ha effetti psicoattivi, ma soltanto sedativi. Viene venduta in vasetti da 8-10 grammi a un prezzo di 17 euro. Questa sorta di “canna light” nasce in Svizzera (dove viene venduta nelle tabaccherie) e, per realizzarla Easy Joint lavora con una serie di agricoltori che coltivano canapa sativa a uso industriale in varie regioni di Italia acquistandone i fiori, materiale che prima veniva “scartato e usato come fertilizzante. Nelle Marche i fiori – per ora così come sono, quindi carichi di semi – vengono inscatolati, cosa che da, quindi, vita anche a un indotto che coinvolge aziende di packaging, grafica per l’etichette e logistica.

Luca Marola, tra gli ideatori di Easy Joint, ha affermato che dopo la presentazione del prodotto alla Fiera di Bologna, l’interesse per la marijuana legale è aumentato in maniera esponenziale. Ad oggi in Italia la stanno vendendo già 85 negozi e le richieste sono così elevate che lui e i suoi soci hanno costituito una società e assunto dei dipendenti.

Una sorta di alfabetizzazione del fenomeno cannabis

marijuana_legalePer Marola si tratta anche di un esperimento che ha un valore sociale, che potrebbe aprire gli occhi su come potrebbe essere la legalizzazione in Italia. Una alfabetizzazione – in un certo qual modo – del fenomeno cannabis, per cominciare anche in Italia a parlarne. Con la mission di far capire cosa si potrebbe fare in questo Paese, così come già avvenuto in America e molte altre zone del mondo. Con i valori così bassi di Thc e poche norme chiare e precise sulle infiorescenze il prodotto può essere legalmente venduto, per ora solo nei grow shop, negozi specializzati nel materiale legato al mondo cannabis. Il primo obiettivo è quello di superare i 100 punti vendita.

Naturalmente non mancano le critiche, di natura etica o politica, soprattutto riguardo alla presenza del seme nel prodotto. Ma in futuro è attesa una varietà sinsemilla, ossia senza semi.

Ma chi ne è l’utilizzatore principale?

Il fatto curioso è che i consumatori di questa marijuana legale non sono affatto dei ragazzini in cerca di sballo, anche perché non lo dà, ma il più delle volte sono over 35, sicuramente più consapevoli del progetto e di quello che rappresenta.

Fonte principale: www.repubblica.it