La sconfitta del centrodestra alle elezioni Comunali apre la discussione sul futuro della coalizione formata da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Meglio puntare nuovamente sul sovranismo o affidarsi ad una svolta moderata per provare a vincere le prossime elezioni? Se ne discute a Otto e mezzo nella serata del 4 ottobre. Ospiti di Lilli Gruber sono il filosofo Massimo Cacciari e i giornalisti Marco Travaglio e Alessandro Sallusti. La tesi di Cacciari fa esplodere la discussione: il prossimo candidato premier del centrodestra potrebbe essere Giancarlo Giorgetti.
“Se hai due alleati che insieme fanno il 40% e tu stai al 5%, non è che puoi continuare a dire ‘la linea la diamo noi’. – spiega Travaglio per contrastare la tesi proposta di Cacciari – Perché Salvini ha portato la Lega al 40% e poi l’ha fatta scendere al 20. Ma l’ha presa al 5. La Meloni, il suo partito era residuale, adesso lo ha portato sopra il 20. Come è pensabile che alle prossime elezioni il centrodestra esprima come candidato premier Giorgetti, ammesso e non concesso che esista la figura del candidato premier, perché notoriamente con questa legge elettorale non esiste? – si domanda polemicamente – Ma li vedi ma Meloni e Salvini che presentano Giorgetti candidato premier? Si fanno ammazzare piuttosto”.
Parole che non trovano d’accordo Cacciari. “Ma è per quello che andranno ad una candidatura tipo Giorgetti. Perché no? – ripete più volte il professore – allora vedi che non conosci bene le cose lì dentro?”. La Gruber gli chiede di chiarire meglio il suo pensiero. “Perché Salvini e la Meloni non potrebbero, in determinate circostanze, naturalmente dopo l’elezione del presidente della Repubblica, accedere ad una prospettiva di questo genere?”, insiste allora Cacciari.
Travaglio prova ad obiettare che potrebbe essere la Meloni a voler fare il premier. Ma l suo interlocutore non si fa condizionare. “Scusa, Meloni e Salvini sanno benissimo che come presidente del Consiglio avrebbero difficoltà immense ad interloquire e ad avere rapporti con i Poteri europei e internazionali. – si rivolge al direttore del Fatto – Quindi perché non potrebbero accogliere una prospettiva come quella che dico io? Vedrai che andrà a finire così. Naturalmente se si supera l’ostacolo della presidenza della Repubblica”, conclude.
Potrebbe interessarti anche: Letta smaschera il “giochino” di Giorgetti e Salvini