Il governo guidato da Giorgia Meloni non è ancora nato che già qualcuno vorrebbe mandarlo al cimitero. È il caso di Carlo Calenda che si lancia in una fosca previsione sul futuro dell’esecutivo di centrodestra uscito vincitore dalle elezioni del 25 settembre. Secondo il leader di Azione, la Meloni e i ministri che si sceglierà avranno vita brevissima a Palazzo Chigi.
Secondo Carlo Calenda, la destra che ha appena vinto le elezioni “non sarà capace di governare” e “secondo me dura quattro, massimo sei mesi” perché, spiega il leader di Azione, “è una coalizione super litigiosa, con una classe dirigente inesperta e incompetente. Hanno fatto promesse che valgono più di 180 miliardi di deficit, con loro finiamo per spaccarci la testa. – questa la sua fosca previsione – Abbiamo già rischiato nel 2011 e in questa legislatura: se ci ritroviamo in questa situazione, poi chi ci mettiamo, visto che il più autorevole lo stiamo mandando via?”, aggiunge riferito a Mario Draghi.
Poi se la prende anche con gli elettori italiani che, a suo dire, hanno espresso il loro voto senza essere pienamente consapevoli di quello che stavano facendo. “Se finiamo a carte 48, non potranno dire ‘io non c’ero’. – si rivolge a loro Calenda – Bisogna essere consapevoli delle proprie scelte. Hanno votato come se fossero a una kermesse teatrale o al televoto. Prima o poi si renderanno conto che bisognava scegliere chi promette cose praticabili e ha l’esperienza per realizzarle”.
Carlo Calenda annuncia anche l’intenzione di voler formare gruppi parlamentari comuni con Italia Viva di Matteo Renzi, “come già previsto nell’accordo tra Azione e Italia viva. E poi apriremo un cantiere per allargare il nostro spazio politico, accogliendo tutti gli elettori che presto scapperanno da Forza Italia e dalla Lega, dal Pd e da +Europa. L’obiettivo è arrivare pronti, con un partito strutturato, tra due anni alle elezioni europee”, conclude.
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