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Ucraina, Santoro a Piazzapulita: “Siamo schiacciati da una narrazione unica”

Michele Santoro ospite di Corrado Formigli a Piazzapulita dopo parecchi anni. Ma il giornalista non delude certo le attese. Appena fatto il suo ingresso nello studio di La7, espone la sua opinione sulla narrazione fatta dai media occidentali della guerra in Ucraina. E giunge alla conclusione che “la tendenza è quella di cancellare il pensiero diverso”.

Michele Santoro a Piazzapulita

Formigli presenta il suo ospite Michele Santoro ricordando che sono parecchi anni che i due non si incontrano. E ancora di più in uno studio televisivo. Poi gli domanda subito se gli sia piaciuta l’intervista appena terminata con Romano Prodi. “Ho sempre più l’impressione che guardando indietro troviamo una statura dei nostri politici a crescere – il giornalista fa un impietoso confronto con i politici odierni – La notte è un incubo ormai ricorrente. Mi appare Giulio Andreotti e io lo saluto con affetto. Un tempo non era così e ho fatto di tutto per rovesciare la Prima repubblica. Sono stato un picconatore, come diceva Cossiga. Ma qualunque di quei personaggi oggi mi fa nostalgia: De Michelis, Andreotti, Berlinguer. Loro avevano la capacità di sentire questi momenti”, riflette Santoro.

“Altro che una telefonata ogni tanto”, questo l’impietoso confronto di Santoro con l’attuale premier Mario Draghi, anche se non lo nomina direttamente. “E infatti Prodi ci ha messo un po’ di tempo a voler dire la sua sulla guerra. – gli fa notare Formigli – E poi ha voluto partecipare per dire una cosa molto importante sulle spese militari. Una visione diversa”. “Il suo ospite aggiunge che “l’Europa spende per le armi quattro volte rispetto a quello che spendono i russi. E noi stiamo aumentando i bilanci dei singoli Paesi, ma è ovvio che siamo attaccati all’America”.

“Noi due non la pensiamo proprio allo stesso modo sulla guerra, però su una cosa siamo abbastanza d’accordo. – prosegue il suo ragionamento Santoro – Sul fatto che la tendenza è quella di cancellare il pensiero diverso. Noi sappiamo che quando ribalti le telecamere la realtà che ti appare è diversa. Noi oggi siamo schiacciati da una narrazione unica. Cioè il dolore dei civili massacrati per un gesto del quale Putin porterà la colpa nei confronti della storia. Ma in questa litania, in questo film continuo che ci riempie gli occhi di lacrime, e non ci fa vedere quello che abbiamo di fronte, non ci sono i perché. Non si capisce che cosa stia effettivamente accadendo. Allora dobbiamo asciugarci gli occhi per guardare cosa sta succedendo”, conclude.

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