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Crisi in Ucraina, Travaglio: “Italia cagnolino fedele degli americani”

I venti di guerra che spirano in Ucraina stanno giustamente monopolizzando l’informazione globale. Anche in Italia negli ultimi giorni non si fa altro che discutere della possibile guerra che potrebbe scoppiare tra la Russia di Vladimir Putin e l’ex Paese del blocco sovietico, oggi sempre più vicino all’occidente e alla Nato. Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, anche il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, vuole dire la sua sulla questione. E non sono buone notizie per il governo Draghi.

Marco Travaglio

“Che ruolo sta giocando l’Italia di Draghi nel trovare una soluzione alla crisi ucraina?”, domanda la Gruber al suo ospite. Dopo alcuni istanti di imbarazzante silenzio, Travaglio si decide a dire che gli sembra “un ruolo piuttosto marginale, che poi è sempre quello che ha avuto l’Italia. Anche la Francia stenta a incidere. Mi pare che in questo momento è una partita che stanno giocando soprattutto la Russia, gli Stati Uniti e la Germania, per quanto riguarda l’Europa”.

“Il fatto poi che noi, dopo alcuni anni che siamo stati sbrigativamente liquidati come sovranisti e populisti, siamo tornati a essere il cagnolino fedele degli americani, indebolisce la nostra posizione. – affonda poi il colpo Travaglio – Perché, se contiamo poco in Europa, potremmo contare almeno come mediatori, con una posizione di politica estera multilaterale. E invece il multilateralismo nei confronti della Cina e della Russia lo abbiamo abbandonato nell’ultimo anno”.

“Siamo visti come molto spostati sugli americani. – prosegue Marco Travaglio – Quindi credo che da questo punto di vista non siamo l’interlocutore più affidabile per giocare un ruolo di mediazione. Poi mi rendo conto che è difficile. È chiaro che contano di più i Paesi che sono più vicini al fronte di guerra non belligerata, ma dei nervi che si sta combattendo in questo momento”, conclude il giornalista.

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