Pubblicità su WhatsApp: la notizia circolava già da alcuni mesi.
Ora, da indiscrezioni trapelate tramite l’agenzia Reuters, pare che stia davvero per concretizzarsi e la pubblicità su WhatsApp verrà presto a insinuarsi nelle nostre conversazioni. La novità si prospetta in maniera tale da suscitare non poche perplessità e verosimilmente un po’ di malcontento tra gli utenti, che vedendosi infastiditi dagli annunci pubblicitari, potrebbero pensare di abbandonare la popolare applicazione di messaggistica istantanea per passare alla concorrenza.
In realtà la Reuters, che è riuscita ad avere accesso ad un documento interno della compagnia, informa come i dirigenti di WhatsApp stiano pensando al modo più opportuno e meno invasivo per far sì che i messaggi pubblicitari non vengano considerati come spam. Sicuramente, la decisione di introdurre una forma di pubblicità su WhatsApp è da ritenersi legata alla possibilità, per la società, di riuscire a rendere nuovamente redditizia l’applicazione, requisito che è venuto a mancare (anche) da quando è stato eliminato il pagamento del canone annuale.
Le ipotesi di pubblicità su WhatsApp
Il tutto sarebbe facilitato dal fatto che le aziende interessate potranno avere accesso ai dati dei clienti (attuali e potenziali) attraverso le informazioni raccolte da Facebook, proprietario della popolare chat: il social, infatti, con i nuovi “termini dell’informativa e sulla privacy” introdotti pochi mesi fa, da sottoscrivere necessariamente per continuare a utilizzare la app per chattare e telefonare, ha disposto la condivisione dei numeri di telefono tra le due piattaforme. La nuova policy della privacy recita appunto: “Condividi le informazioni del mio account WhatsApp con Facebook per migliorare le mie esperienze con le inserzioni e i prodotti di Facebook”, ma le chat verranno tutelate, tanto che non ne è prevista la condivisione né con il social network né tanto meno con gli inserzionisti.
Con queste premesse, la pubblicità su WhatsApp sarà dunque realizzata con un’ottica di personalizzazione – ovvero mirata sugli interessi specifici degli utenti – e geolocalizzata.
Insomma, la app più usata al mondo (conta, difatti, più di 1 miliardo di utilizzatori) non si ferma un minuto e, oltre a continuare a introdurre aggiornamenti e migliorie con cadenza costante e in tempi stretti, studia un modo per trarre un beneficio economico non indifferente. Dopo l’introduzione delle Storie, a modello delle funzioni già presenti su Facebook, Instagram e Snapchat, e della possibilità, per gli utenti Apple, di inviare messaggi anche senza connessione o caricare 30 foto e video per volta, è il momento delle inserzioni pubblicitarie. Ma la pubblicità su WhatsApp, nonostante la personalizzazione e la poca invasività, sarà poi così gradita?