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Ucraina vietò ingresso per tre anni a Berlusconi: “Troppo amico di Putin”

La guerra tra Russia e Ucraina sta facendo riemerge anche vecchi episodi che nessuno ricordava. È anche il caso di Silvio Berlusconi. Era il settembre del 2015 quando il governo ucraino decise di vietare l’ingresso nel Paese per tre anni al fondatore di Forza Italia. Il motivo di questa ‘punizione’ fu il viaggio in Crimea che il Cavaliere fece insieme al presidente russo Vladimir Putin. Ad essere colpiti da questo provvedimento restrittivo furono anche altri politici italiani, tra cui il leghista Roberto Rixi nel 2017.

Silvio Berlusconi e Vladimir Putin

Secondo le autorità di Kiev, il provvedimento restrittivo nei confronti di Berlusconi venne preso allo scopo di “proteggere gli interessi della sicurezza nazionale”. A quel tempo, era il 2015 come già accennato, l’ambasciatore ucraino a Roma, Evhen Perelygin, scrisse una lettera a Berlusconi definendo la sua visita in Crimea insieme a Putin una “provocazione che rappresenta una sfida diretta all’integrità territoriale dell’Ucraina e ignora completamente la posizione consolidata dell’Unione europea e dell’Onu riguardo al non riconoscimento dell’occupazione di Crimea da parte della Federazione russa”.

Già da qualche mese prima, però, nell’ottobre del 2014, Berlusconi iniziò ad impegnarsi personalmente per promuovere una campagna volta a chiedere l’eliminazione delle sanzioni contro la Russia, decise proprio all’indomani dell’annessione della Crimea, avvenuta nel febbraio del 2014. Da ricordare l’episodio dell’8 settembre 2014 quando, durante un raduno dei giovani di FI a Giovinazzo, in provincia di Bari, il Cavaliere attaccò l’Ue, la Nato e anche il governo Renzi, allora in carica, “per l’atteggiamento ridicolmente e irresponsabilmente sanzionatorio nei confronti della Federazione russa, che non può non offendere i cittadini ucraini di origine russa che considera come fratelli”.

Tempo poco più di un mese e, il 17 ottobre, l’amico Vladimir Putin fu suo ospite a cena nella villa di via Rovani a Milano. Secondo Berlusconi fu un incontro “dalla forte dimensione umana”. A fare il riassunto di quella serata fu Il Giornale che titolò: “Putin e Berlusconi d’accordo su tutto”.

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