Il voto o la morte. Questo, in sostanza, il motto del popolo della Lega, che si prepara alla “rivolta” sulle pagine social qualora il presidente della Repubblica Mattarella non dovesse indicare il ritorno alle urne come futuro prossimo per il Paese. La promessa arriva nei commenti di incoraggiamento al leader Matteo Salvini, salito da poco al Quirinale per le consultazioni.
“Invasione di Roma da parte di tutti gli italiani” il grido di battaglia, con una dura promessa diretta proprio al Presidente della Repubblica: “Si metterà male per Mattarella – scrivono-, saliremo anche al Quirinale” perché “stavolta non ci ferma nessuno”. A far tremare i polsi dei sostenitori del Carroccio, ovviamente l’ipotesi di un governo ‘giallorosso’: “Se si finisce con il Pd e M5S mi armo di una cassa di pomodori e vado a Roma”, “se sale la sinistra tutti in piazza” nella Capitale, dicono, mentre minacciano una “ribellione di massa” e “guerra aperta se non si vota”.
“Riempiamo le strade di Italia”, la proposta fatta da chi mette in guardia da “milioni”, “legioni” di militanti pronti a “alla rivolta contro chi vuole negarci un diritto”. “La parola al popolo o scenderemo in piazza”, insistono spalleggiandosi l’uno con l’altro, tra fiumi di ‘like’ e reaction ‘arrabbiate’ contro “questi comunisti perdenti” che vogliono “fregarci tutti come sempre”.
L’alternativa? Certamente “Salvini premier”, unica “via percorribile” contro chi vuole “imporci una dittatura rossa”. “Salvini siamo con te fino alla morte”, incoraggiano fiduciosi il leader, promettendo quanto chiesto dal leghista – con tanto di lunghissima coda di polemiche – solo qualche giorno fa: “Vai Matteo, ti daremo pieni poteri”.
Il piano b di Mattarella per evitare, in ogni caso, il ritorno alle urne