Una Virginia Raggi col dente avvelenato, e che non ha fatto nulla per nasconderlo. Invitata nelle scorse da alcuni esponenti della Lega a rassegnare le dimissioni, al culmine di uno scontro tra i due partiti di governo che non accenna a rientrare. E pronta a ribadire colpo su colpo, ospite di Piazza Pulita in onda su La7 e decisa a mostrare i muscoli in un momento in cui tanti, anche all’interno del suo stesso partito, ne mettono in discussione il ruolo. Il nemico ovviamente uno, Matteo Salvini.
Quando le chiedono dei dissapori con il vicepremier, che in passato l’aveva accusata più volte di non essere in grado di gestire la situazione a Roma, la Raggi ha subito alzato il livello dei toni: “Penso che Salvini dovrebbe smetterla di cambiarsi le felpe e andare a lavorare”. Affondando poi ulteriormente il colpo: “Cosa farei se Salvini mi lasciasse la felpa di ministro dell’Interno? Per prima cosa andrei subito a sgomberare CasaPound, che ho occupa abusivamente un edificio del Ministero del Tesoro”.
La Raggi ha poi lanciato un’altra frecciata a Salvini: “Qui sono tutti bravi a parlare. Sarebbe meglio se ognuno pensasse piuttosto a lavorare”. La lista di attacchi ricevuti dal sindaco romano, tutti provenienti dal Carroccio, è d’altronde lunghissima. Da tempo al primo cittadino viene imputata una gestione deficitaria, incapace di risolvere i problemi della città.
Negli scorsi giorni, proprio Salvini era tornato alla carica facendo presente di poter dare una mano, come ministro dell’Interno, ma di non essere in grado da solo di gestire situazioni come l’emergenza rifiuti che dovrebbe, piuttosto, risolvere la Raggi. E d’altronde la Lega ha messo da tempo gli occhi sulla città: in caso di vittoria alle prossime elezioni, il partito otterrebbe un risultato storico, lì dove fino a qualche anno fa era impensabile un successo.
La Lega chiede la testa della Raggi: la vendetta di Salvini per il caso Siri