Giù le mani da Claudio Baglioni. Dopo le parole del cantautore sui migranti e la replica piccata di Matteo Salvini, accompagnata da voci che volevano “l’epurazione” dalla Rai del direttore artistico, la stessa tv di Stato ha preso una posizione netta, decisa, in difesa di chi l’hanno scorso ha condotto un Festival dagli ascolti record e che quest’anno proverà a replicare gli eccellenti risultati del gennaio 2018. A esporsi è stato l’amministratore delegato Fabrizio Salini.
Il piano è cercare di far calmare le acque il prima possibile, per permettere a Baglioni di lavorare all’edizione 2019 di Sanremo in maniera serena e distesa. Nuove polemiche a ridosso o durante la kermesse non farebbero bene a nessuno, e così Salini ha scelto di esprimere tutta la sua fiducia e il suo apprezzamento nei confronti del direttore artistico, parlando di “stima immutata” e di un rapporto con la Rai ma messo in discussione. Sfidando così apertamente la direttrice di Rai1 Teresa De Santis.
Proprio la De Santis aveva infatti criticato Baglioni per quel commento sul caso Sea Watch ritenuto inopportuno. E aveva lasciato trapelare che, con tutta probabilità, un terzo Festival affidato al cantante non ci sarebbe stato. Pronta la retromarcia di Salini, che di contro lascia aperte tutte le porte e non esclude una possibile, nuova conferma del direttore artistico, legata ovviamente ai successi del Sanremo ormai alle porte.
Salini ha sottolineato come Sanremo sia uno dei marchi più importanti della tv italiana, se non il più importante in assoluto, e che sacrificare Baglioni dopo gli incredibili numeri della scorsa edizione per una polemica che poco c’entra con la musica italiana sarebbe una follia. Nella speranza che anche dalla Lega, dopo la rabbia iniziale, arrivino segnali di distensione.
Baglioni come Grillo, trent’anni dopo: “Epurato dalla Rai”, quel sinistro déjà vu