Il tribunale di Arezzo ha assolto tutti e 14 gli imputati per il crac di Banca Etruria del 2015 perché “il fatto non sussiste”. La Procura aretina aveva chiesto condanne comprese tra gli 8 mesi e un anno per il reato di bancarotta colposa anche nei confronti di Pier Luigi Boschi, all’epoca vicepresidente della Banca. Ma la giudice Ada Grignani ha deciso di pronunciare una sentenza di assoluzione piena dopo una breve camera di consiglio, durata meno di un’ora. La figlia Maria Elena Boschi esulta con un lungo post su Facebook nel quale si toglie anche diversi sassolini dalla scarpa.
“Oggi ho pianto. – Maria Elena Boschi inizia così il suo post – Avevo giurato a me stessa che non avrei mai pianto per Banca Etruria. Oggi l’ho fatto. E non ho paura di ammetterlo in pubblico. Ho pianto come una bambina, in ufficio, alla Camera. Ho pianto perché mio padre è stato assolto dall’ultima accusa che gli veniva mossa su Banca Etruria. Con oggi si chiude un calvario lungo sette anni. E si chiude nell’unico modo possibile: con la certezza che mio padre era innocente”.
“La verità giudiziaria non cambia niente per me. – sottolinea la ex ministra renziana – Ho sempre saputo che mio padre è stato attaccato sui media e non solo per colpire altri. Ma oggi la verità giudiziaria stabilisce ciò che io ho sempre saputo nel mio cuore: mio padre è innocente. E ora lo sanno tutti, non solo la sua famiglia. Lo sa il popolo italiano, nel cui nome la sentenza è stata pronunciata. Lo sanno le Istituzioni di questo Paese che io ho servito con dignità e onore. Lo sanno gli avversari politici che mi hanno chiesto le dimissioni per reati che mio padre non aveva fatto”.
“Lo sanno i talk che hanno fatto intere trasmissioni contro di me e di noi e che non dedicheranno spazio a questa vicenda, – si sfoga Maria Elena Boschi – lo sanno gli odiatori che mi hanno insultato spesso con violenza verbale e frasi sessiste nel silenzio complice e imbarazzato di tanti. Questa vicenda ha segnato la mia vita e la mia carriera molto più di quanto uno possa pensare: ma le lacrime di oggi sono lacrime di gioia e di speranza. Perché nessuno debba subire quello che ha subito la mia famiglia. Combatterò per una giustizia giusta. E ringrazio quei tanti magistrati che in ogni angolo del Paese fanno prevalere il diritto sull’ingiustizia. Grazie a chi mi è stato vicino. Ti voglio bene babbo”, conclude.
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