Avanti sugli eurobond in Europa anche se non arriverà l’ok da parte dell’Olanda. A sostenerlo è Carlo Cottarelli, economista e direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici dell’Università Cattolica di Milano, che ospite durante l’ultima puntata della trasmissione Che Tempo che Fa in onda su Rai 2 ha affrontato il tema dei titoli di debito comune in Europa: “La strada è stata aperta ma non è ancora stato trovato un accordo”.
Gli olandesi, secondo Cottarelli, “hanno un peso non determinante nella Banca centrale europea perché sono stati messi in minoranza. Per quanto riguarda questi accordi invece ci vuole unanimità, non si può obbligare l’Olanda a far parte di un programma di eurobond. Se l’Olanda però decidesse di non starci, possiamo andare avanti lo stesso. Addirittura si potrebbe dire ‘andiamo avanti’ anche se la Germania non ci stesse, ma quello sarebbe ovviamente più difficile”.
E allora come si potrebbe trovare una ricetta per un accordo comune? “Senza Olanda si potrebbe andare avanti, se la Germania vuole proseguire su questa strada degli eurobond e del finanziamento del recovery fund”. Sul fronte interno, invece, “l
ascerei perdere in questo momento ogni aumento di tasse, questa è una fase in cui la spesa pubblica deve aumentare e deve essere finanziata in deficit perché è una situazione di emergenza”.“Una situazione seria e in recessione bisogna aumentare il deficit. Non starei ad aumentare le tasse anche perché anche dal punto di vista psicologico non sarebbe un bel segnale”. Il governo ora “dovrebbe spingere sulla domanda e sugli investimenti pubblici, è la strada migliore per la ripresa”.
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