Giuseppe Conte esulta per l’accordo trovato tra Italia, Francia, Germania e Malta sul tema dei migranti, degli sbarchi e della redistribuzione. Lo fa da New York dove si trovava al momento della sigla dell’intesa, in un’intervista a Repubblica in cui parla di “passo storico” e ribadisce la linea dura contro le Ong: “Non saranno ammissibili comportamenti anomali. E useremo il decreto sicurezza, dopo averlo corretto”.
L’accorto siglato a Malta dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per Conte è “una svolta completa che abbraccia tutti i richiedenti asilo, e non solo chi ne ha diritto: tutti. Non è la soluzione finale a un fenomeno complesso, certo. Ma è un passo in avanti storico. E poi, si mette nero su bianco che possono essere individuati porti alternativi: i più sicuri, non necessariamente i più vicini”.
Il presidente del Consiglio sottolinea la disponibilità “dei Paesi che hanno partecipato all’accordo a condividerne gli effetti. Integralmente. Dalla Germania, dalla Francia e da altri Stati abbiamo avuto aperture che in passato erano impensabili”. E proprio sulla base di questo Conte lancia una frecciatina al suo ex vice, Matteo Salvini: “Questo dal punto di vista politico ci insegna una cosa: un atteggiamento inutilmente litigioso, provocatorio, sterilmente fine a se stesso non porta da nessuna parte. Uno costruttivo, invece, porta risultati”.
Il presidente del Consiglio parla anche dei rapporti con i paesi da cui i migranti arrivano, a partire dalla Libia: “Stiamo lavorando con la Libia per rafforzare la Guardia costiera”. Eppure non si può eludere il problema delle drammatiche condizioni dei migranti in quel Paese, dove vengono torturati e vivono in condizioni inumane nei campi libici: “Sono consapevole che molti sono in condizioni difficoltose nei centri di detenzione in Libia. Noi dobbiamo intervenire. Al segretario generale dell’Onu Guterres chiederò di potenziare l’intervento perché questi centri di protezione internazionale siano sempre migliori e tutti lì siano trattati in modo decoroso”.
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