Nella retorica del Carroccio, gli amministratori leghisti sono il nuovo che avanza, pronto a spazzare via un sistema ormai vecchio e corrotto per mettersi dalla parte dei cittadini. All’atto pratico, però, il vento del cambiamento tanto decantato fatica a soffiare davvero. Le tre Regioni in cui la Lega è infatti riuscita a sbancare le elezioni non si stanno infatti al momento rivelando un successo dal punto di vista della gestione. Anzi. Ad accomunare la Sardegna di Christian Solinas, la Basilicata di Vito Bardi e l’Umbria di Donatella Tesei è la decisione del via libera all’esercizio provvisorio di bilancio.
In tutte e tre le Regioni, due in mano alla Lega e una a Forza Italia con il supporto verde, non si è riusciti ad approvare in tempo il bilancio per il 2020. La prima ad annunciarlo è stata la Sardegna, una delle prime regioni conquistare da Matteo Salvini durante il 2019. A novembre la Giunta aveva fatto sapere che la Regione avrebbe intrapreso la strada dell’esercizio provvisorio di bilancio per tre mesi, dopo due anni di contabilità regolare.
Poi è stato il turno dell’Umbria di Donatella Tesei: la maggioranza in Assemblea regionale ha approvato la settimana scorsa il disegno di legge della Giunta per l’autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione per l’anno 2020. Anche la Basilicata andrà in esercizio provvisorio. Il disegno di legge per autorizzare l’esercizio provvisorio non è ancora stato discusso in Assemblea, ma solo perché la prossima riunione del consiglio regionale è fissata per il 14 gennaio del 2020.
Del tanto paventato cambiamento, dunque, nessuna traccia, visto che
durante l’esercizio provvisorio ci si deve limitare all’ordinaria amministrazione in base ai limiti di spesa della precedente legge di bilancio per un massimo di tre mesi. Un lasso di tempo in cui non sarà possibile spendere a piacimento, in barba alle promesse fatte agli elettori. Non certo casi unici, per carità. Ma a far scalpore è il fatto che la Lega non abbia portato alcuna rivoluzione, nonostante le tante promesse. Non un bel biglietto da visita, in vista delle prossime Regionali in Emilia Romagna.
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