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La Russa eletto presidente del Senato: è caccia ai franchi tiratori ‘al contrario’

Ignazio La Russa è stato eletto presidente del Senato. Ma i conti proprio non tornano. Il senatore di Fratelli d’Italia ha infatti ottenuto 116 voti, uno in più della maggioranza di centrodestra. Ma a mancare all’appello sono stati 16 senatori di Forza Italia su 18 (esclusi Berlusconi e la Casellati) che non hanno partecipato al voto. Dunque, facendo qualche calcolo, dovrebbero essere tra i 15 e i 18 (forse 17) i senatori di minoranza che hanno votato a favore del fedelissimo di Giorgia Meloni. Fatto che sta scatenando una vera e propria caccia ai franchi tiratori ‘al contrario’.

La Russa presidente del Senato

Si parla di franchi tiratori ‘al contrario’ perché il ruolo di questi parlamentari di solito è quello di affossare con il voto segreto una candidatura o una legge sgradita. E, invece, nel caso di La Russa, è accaduto esattamente il contrario. “Non ho mai visto una roba del genere”, esclama secondo quanto riporta il Corriere della Sera il decano dei giornalisti italiani, Bruno Vespa, presente a Palazzo Madama durante la votazione.


Qualcuno punta subito lo sguardo sui nove senatori del gruppo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. “Sapevamo che La Russa lo avrebbero votato gli altri, Renzi, Azione e i senatori a vita. Io ho dato un segnale di apertura per una collaborazione”, dichiara Silvio Berlusconi. Ma il leader di Azione respinge sdegnato i sospetti: “Non potremmo mai votare un nostalgico del fascismo”. E anche quello di Italia Viva nega ogni addebito: “Io non c’entro con quei voti in più, se faccio una cosa la rivendico”.

Ad ogni modo, anche se tutti e nove i senatori di Renzi e Calenda avessero votato per La Russa, mancherebbero ancora otto franchi tiratori all’appello. Per questo qualcuno pensa inevitabilmente a M5S e Pd. “Per qualcuno è già cominciata la finta opposizione fatta dei soliti giochini di Palazzo. Alla prima prova il centrodestra si è già diviso”, contrattaccano i pentastellati. “Irresponsabile oltre ogni limite il comportamento di quei senatori che hanno scelto di aiutare dall’esterno una maggioranza già divisa e in difficoltà. – tuona invece il segretario uscente del Pd Enrico Letta – Il voto di oggi al Senato certifica tristemente che una parte dell’opposizione non aspetta altro che entrare in maggioranza”.

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