Il presidente del Senato Ignazio La Russa, in un colloquio con la Repubblica, ha invitato a guardare alla storia con gli occhi degli altri, citando Luciano Violante, e ha sottolineato la necessità di una lettura comune dei principi fondamentali della Costituzione, tra cui i diritti, la democrazia, la partecipazione e la libertà. Tuttavia, La Russa ha anche evidenziato come nella Costituzione non sia presente alcun riferimento all’antifascismo, e ha sostenuto che i moderati evitarono di fare un regalo al Partito Comunista Italiano e all’Unione Sovietica.
La Russa ha dichiarato di condividere appieno i valori della Resistenza, intesa come superamento di una dittatura, ma ha fatto notare come di quei valori si siano appropriati il Pci e poi la sinistra. Questa appropriazione storica, secondo La Russa, ha creato una divisione tra la Destra e la Sinistra, che invece dovrebbero condividere la lotta per la libertà e la democrazia. La Russa ha insistito nel dare alla Resistenza un valore universale, nel tentativo di sganciare la lotta per la Liberazione dal patrimonio culturale della sinistra.
La posizione di La Russa non è stata condivisa dalla maggioranza di governo, che ha sostenuto un testo che non faceva alcun riferimento all’antifascismo. La Russa ha però ribadito che nella Costituzione non vi è alcun riferimento all’antifascismo, e ha sostenuto che la Destra, nella sua storia, ha candidato anche partigiani.
In conclusione, La Russa ha cercato di lanciare un messaggio di unità alla vigilia del 25 aprile, sottolineando l’importanza di una lettura comune dei principi fondamentali della Costituzione. Tuttavia, la sua posizione sulla mancanza di riferimenti all’antifascismo nella Costituzione e sulla lotta partigiana ha creato polemiche e divisori tra le diverse fazioni politiche.