Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha suscitato una forte polemica con le sue dichiarazioni riguardo l’attentato partigiano di Via Rasella durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui furono uccisi dei soldati tedeschi. La Russa ha affermato che l’attacco non è stata una pagina gloriosa della Resistenza, poiché le vittime erano “una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS“. Inoltre, ha sottolineato che l’attacco era pretestuoso e ha causato rappresaglie che hanno colpito anche i cittadini romani.
Le parole di La Russa hanno suscitato molte critiche, soprattutto in vista del 25 aprile, la festa della Liberazione dall’occupazione nazifascista, che quest’anno sarà celebrata alla Garbatella, quartiere antifascista di Roma. L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) ha già lanciato una campagna sui social per promuovere la partecipazione alla manifestazione.
La Russa, tuttavia, ha difeso le sue dichiarazioni, affermando che non intende negare l’importanza della Resistenza e dei partigiani che hanno lottato per la libertà dell’Italia. Ha inoltre sottolineato che ha sempre reso omaggio ai partigiani, inclusi quelli che non condivideva le sue idee politiche.
Infine, La Russa ha anche menzionato il fatto che non ha più il busto di Mussolini in casa, poiché è stato rubato dalla sua sorella. Questa dichiarazione ha suscitato nuove polemiche, poiché molti hanno criticato La Russa per aver avuto un busto del dittatore in casa in primo luogo.