Vladimir Putin lo aveva minacciato. E ora la Russia ha stilato veramente una lista di Paesi che hanno compiuto atti ostili nei suoi confronti. Tra loro c’è anche l’Italia del governo guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Il riferimento dei russi è alle sanzioni adottate da questi Paesi contro Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina. Ma anche alla decisione di inviare armi ai resistenti di Kiev. Relazioni diplomatiche che così si riducono quasi ai minimi storici tra Russia e Occidente.
Nei giorni scorsi il presidente russo Vladimir Putin aveva anticipato che Mosca stava preparando una lista di Paesi “che commettono azioni ostili contro la Russia, le sue compagnie e i cittadini”. E oggi questo elenco è stato reso pubblico. Ne fanno parte tutti e 27 i Paesi membri dell’Unione europea. Insieme a loro ci sono anche Usa, Gran Bretagna, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone. Ma anche Andorra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, San Marino, Micronesia, Svizzera, Norvegia, Taiwan, Singapore, Corea del Sud e Montenegro.
Al momento ancora non è chiaro quali contromisure politiche voglia adottare il governo russo contro tutti questi nemici. Ma la sola diffusione di questo elenco non lascia presagire nulla di buono. Di sicuro avrà effetti economici anche pesanti. Visto che nel documento si sottolinea che le aziende russe, pubbliche o private, “che hanno obbligazioni in valuta estera nei confronti di creditori stranieri dall’elenco dei Paesi ostili, potranno pagarli in rubli”.
“La nuova procedura temporanea si applica ai pagamenti superiori a 10 milioni di rubli al mese (o un importo simile in valuta estera)”, si legge ancora nella nota. Il problema adesso è che i bond emessi dallo Stato russo potrebbero perdere rapidamente di valore. Visto che probabilmente nessuno dei debitori accetterà di essere pagato con una moneta il cui valore sta precipitando negli ultimi giorni.
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