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La scelta di Asia e Federico: “A 20 anni gestiamo l’unico bar di un borgo di 28 abitanti”

Per motivo di lavoro e di studi universitari, sono tantissimi i giovani italiano che decidono di trasferirsi da un piccolo borgo ad una grande città. E’ risaputo che la città riesce ad offrire delle prospettive future più ampie rispetto alle realtà di provincia. Eppure ci sono giovani che invece decidono di andare appositamente in una piccola realtà. Come la scelta che hanno fatto Asia (22 anni) e Federico (20 anni), che hanno lasciato la città per trasferirsi a vivere in mezzo ai boschi, a Casaglia, sperduta frazione montana tra Marradi e Borgo San Lorenzo, 28 abitanti d’inverno e 250 d’estate, un solo bambino residente. Un borgo che rischia di morire, dove l’unica attività è un bar-alimentari-mesticheria che vende di tutto. E che nei mesi scorsi ha dovuto chiudere perché la ragazza che lo gestiva, Cristina, ha dovuto lasciare l’attività dopo la morte del padre e l’infermità della madre che deve accudire. E senza quell’attività, il futuro del borgo sembrava segnato.

Grazie alla scelta di Asia e Federico il bar del borgo di Casaglia è tornato a vivere. I due giovani hanno deciso di lasciare le città in cui vivevano (rispettivamente Firenze e Faenza) per trasferirsi qui stabilmente. Una storia segnata dall’amore per la tradizione trasmessa generazione dopo generazione. Erano i bisnonni dei due ragazzi che vivevano qui, poi la modernità ha spinto le nuove generazioni in città, dove hanno sempre vissuto i nonni e i genitori, e dove Asia e Federico sono nati. Le vacanze estive a Casaglia erano d’obbligo, e hanno dato modo ai due giovani di sviluppare un amore incondizionato per quel territorio, così distante dalla realtà cittadina a cui erano abituati. Alla fine dunque la decisione coraggiosa: “Andiamo a vivere a Casaglia”. E oggi eccoli qui, a gestire l’unico punto ristoro nel raggio di venti chilometri. Per loro, il progresso è il ritorno alla terra. Si muovono tra schiacciate e biscotti, mozzarelle e fagioli. Due cuori e una capanna, in mezzo al nulla: gli ululati dei lupi, il bisbiglio dei torrenti, la quiete della montagna. Un cane e un gatto come compagnia.

Asia e Federico lavorano oggi grazie a questa bottega, e sognano già di ampliare la loro attività: eventi, cene, camminate, trekking. “In questi boschi sono felice”, ha raccontato Federico al Corriere della Sera. Il ragazzo ha raccontato come si può trarre piacere anche da una vita tranquilla di campagna nonostante la sua giovane età: “Erano le 20 di sera, in giro era deserto, mi sono seduto alle vecchie scuole del paese e mi sono sentito libero, leggero”. La città non fa per lui: “Troppa gente, la scuola non mi piace, quassù ci sono pochissime persone, ma su di loro puoi contare” Lo stesso vale anche per Asia: “Fin da piccola adoro il contatto con la natura, il contatto diretto con la gente, ci conosciamo tutti, non c’è rivalità, non c’è invidia”.

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